Quello di questa mattina è certamente stato un bell’acquazzone, ma esperti e climatologi ci avvertono che dovremo in qualche modo abituarci a sopperire ad emergenze di questo tipo. Intanto (forse anche per la sfortunata coincidenza con il mercato settimanale, da sempre fonte di aumento del traffico cittadino ed evidenziante la carenza di parcheggi), BIENTINA ha dovuto fare i conti con i primi problemi connessi allo smaltimento delle acque.
In particolare la situazione è apparsa oltre il limite della pericolosità sulla strada che porta alla frazione di Quattro Strade, dove un tombino posto proprio in cima alla salita della Conserva (sempre il solito, anche a detta del Geometra Marco Cecchi, addetto al servizio manutenzioni e Protezione Civile) ha iniziato a “ribollire”, sputando acqua ed allagando la salita. Immediatamente avvertite, le autorità comunali non hanno potuto che girare la richiesta di intervento ad Acque Spa, responsabile della manutenzione del deflusso delle acque di scarico.
9 Ottobre 2012, ore 10:15, il tombino incriminato. Un vero torrente (5/10 cm. d’acqua) scorre liberamente sul manto stradale.
Abbiamo esordito affermando che il temporale è stato particolarmente violento, ma a memoria personale negli ultimi anni eventi come quello di questa mattina sono ricorsi con una frequenza preoccupante. E l’affermazione del Geom. Cecchi (“sempre il solito tombino…”) autorizza a pensare che ormai queste emergenze non siano poi così inaspettate.
Non è questa l’arena per disquisire di cambiamenti del clima a livello mondiale o filosofeggiare sulle attività dell’uomo che oltraggiano la Natura e che Essa tende a vendicarsi, ma partendo da questi presupposti universalmente condivisibili ci limitiamo a chiedere un adeguamento delle infrastrutture (vie fognarie, canali di scolo, urbanizzazione selvaggia…) alle mutate condizioni climatiche BIENTINESI. Non ci sembra di chiedere troppo…
