Il rischio della cassa integrazione purtroppo c’è. E riguarderebbe ben il 40% dei circa settanta operai in forza all’Associazione temporanea d’imprese (Ati) Cooplat e cooperativa L’Arca di Cascina, coloro che si occupano di carico e scarico dei bagagli, pulizie degli aerei e dei locali all’aeroporto “Galileo Galilei” di Pisa.
Il segretario della FILT-CGIL Goffredo Carrara commenta con rassegnazione la notizia: «Purtroppo non è una novità – dice – La situazione èp nota, ed ora l’Ati ci riprova. Già lo scorso anno, appena vinto l’appalto per la gestione del servizio in oggetto, l’Ati aveva richiesto l’attivazione della cassa integrazione adducendo l’argomento che con il nuovo appalto, sarebbero stati pagati a “bagaglio” e non a “volo”, con la conseguenza che, fatti i conti, ci “rimettevano”. Una motivazione inaccettabile, anche sconcertante, visto che si parla di un appalto che pare sia stato vinto con un’offerta inferiore di alcune centinaia di migliaia di euro rispetto all’offerta della seconda impresa. Non è accettabile che si vinca un appalto facendo un’offerta al massimo ribasso e, un minuto dopo, si cerchi di recuperare risorse sulle spalle dei lavoratori. Tutte le organizzazioni sindacali si sono espresse, allora, contro quella richiesta».
