IL TAR DA’ RAGIONE AI GENITORI. QUELLA RAGAZZINA NON ERA DA BOCCIARE

L'Eco del Monte e del Padule 7 Ottobre 2012 0
IL TAR DA’ RAGIONE AI GENITORI. QUELLA RAGAZZINA NON ERA DA BOCCIARE

La notizia che dallo scrutinio fossero emerse delle evidenti incongruenze era ormai sulla bocca di tutti, ma adesso la notizia è ufficiale, e non è detto che la studentessa bocciata in seconda media non abbia la possibilità di ottenere un risultato diverso. È quanto ha stabilito il TAR della Toscana sulla base del ricorso presentato dai genitori di una ragazzina contro l’istituto comprensivo “Marthin Luther King” di Calcinaia per chiedere l’annullamento della delibera del consiglio di classe dello scorso 14 giugno L’alunna era stata dichiarata non ammissibile alla classe terza B della scuola media secondaria di primo grado “Quasimodo” di Fornacette, sezione associata dell’istituto comprensivo di Calcinaia, ma i genitori della studentessa hanno impugnato la bocciatura lamentando una contraddittorietà di giudizio rispetto al rendimento reale della ragazzina. In effetti il Tar ha ritenuto che il ricorso fosse da accogliere. In sostanza, secondo il Tar, sarebbero emerse delle contraddizioni tra i risultati dello scrutinio finale e quelle dei registri scolastici e il verbale del consiglio di classe che si svolse in conclusione dell’anno scolastico. Il provvedimento impugnato (quello che decreta la bocciatura) è stato pertanto annullato. La riflessione, pur nel rispetto delle decisioni prese in seguito a situazioni che non conosciamo, è d’obbligo: ma in che mondo viviamo, se non si accettano più nemmeno queste lezioni ???

Intendiamoci bene, siamo pressochè certi che nel caso specifico i genitori della ragazzina avessero tutte le migliori ragioni per impegnarsi nel ribaltamento di un provvedimento ingiusto, ma in altri casi NON E’ AFFATTO COSI’. E si rischia di creare dei precedenti che saranno un pessimo insegnamento per i giovani.

Un tempo esistevano poche certezze, ma erano immutabili, inappellabili ed indiscutibili. Tra queste spiccavano i risultati degli scrutini (ma anche gli esiti delle competizioni sportive, delle elezioni politiche…). Oggi non è più così: basta trovare un legale senza scrupoli per mettere in discussione un risultato che sembrava acquisito.

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