Una situazione che potremmo definire paradossale se non fossimo in Italia, dove
i cavilli e gli orpelli burocratici rischiano di compromettere un investimento
da più di un milione di €uro ideato e creato a tutto vantaggio della comunità di
Calcinaia. Già, perché la nuova sede della Pro Assistenza, situata in via
Martiri è pronta ad entrare in funzione, ma necessita degli allacciamenti del
telefono e dell'energia elettrica. Il Presidente della Pro Assistenza si sfoga:
«Abbiamo davanti un vero e proprio muro di gomma. Siamo sgomenti di fronte
a questi inspiegabili disservizi».
In pratica, la cinquantina di volontari dell’associazione ha abbandonato la vecchia
sede di soli trentasei metri quadrati, troppo piccola per le esigenze di una realtà
sempre in crescita. Il Comune ha regalato il terreno a Rovini e soci, che hanno
speso ben un milione e mezzo di euro (di cui 4centomila finanziati dalla Regione)
per la realizzazione del nuovo stabile: 900 metri quadrati, sette ambulatori, centro
di prenotazioni e centro prelievi. Il centro sociosanitario è stato consegnato alcuni
mesi fa, pronto per partire e per offrire servizi a tutta la popolazione. «La mobilia
e l’arredamento li abbiamo acquistati coi proventi della vendita del vecchio
appartamento», continua Rovini, mentre ci accompagna a vedere l’interno. Basta
un rapido giro fra le stanze per rendersi conto delle potenzialità della struttura:
tutti i locali sono climatizzati; le poltroncine blu sono già piazzate, e la cucina con
fornello a induzione aspetta solo di essere utilizzata. Ma il problema è proprio
questo: i fornelli funzionano con l’energia che arriva dai pannelli solari piazzati sul
tetto.
54.000 euro il costo dell’impianto fotovoltaico, ma del contatore che serve a
scambiare l’elettricità con la rete Enel neanche l’ombra. «A maggio abbiamo
completato l’iter per l’assegnazione del numero civico. Ma ancora stiamo
aspettando che l’Enel ci allacci il contatore». Non c’è però solo la rete elettrica
fra le preoccupazioni del presidente; a compromettere l’operato della sua
associazione c’è pure la mancanza del telefono, indispensabile al coordinamento
delle ambulanze e dei mezzi con Usl e 118. «Da agosto chiediamo alla Telecom
di provvedere. Poco tempo fa sono venuti, ma hanno fatto solo un sopralluogo».
Sopralluogo che è costato ben 200 euro, e che non ha sortito alcun risultato.
Visto anche che la situazione di stallo continua, a suon di rinvii degli appuntamenti
da parte del gestore telefonico. «Basterebbe uno scavo da una parte all’altra
della strada, o una linea aerea. Senza questi accorgimenti, il nostro impegno è
totalmente vanificato».
Jacopo Paganelli
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