CAMBIANO I PAGAMENTI PER LO SMALTIMENTO RIFIUTI. E A GEOFOR CI SONO 17 DIPENDENTI “A RISCHIO”

L'Eco del Monte e del Padule 14 Novembre 2012 0
CAMBIANO I PAGAMENTI PER LO SMALTIMENTO RIFIUTI. E A GEOFOR CI SONO 17 DIPENDENTI “A RISCHIO”

Con l’inizio dell’anno nuovo (quindi tra poco più di un mese) un ennesimo cambio di procedure di tassazione sui proventi dei cittadini rischia di provocare sconvoglienti oltre le più fosche previsioni. Perchè stavolta l’aggiornamento della legislazione vigente in materia di smaltimento rifiuti prevede che siano direttamente le Amministrazioni locali ad esigere i relativi pagamenti per i servizi offerti. Non più TARSU (tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) o TIA (tassa di igiene ambientale), ma TARES. Ma a prescindere da quelli che per il contribuente sono solo dettagli – un piccolo aumento ci sarà comunque, come poterne dubitare..? – il cambio dell’esattore, già cervellotico di per sè, creerà degli scompensi interni di ordine occupazionale alla GEOFOR, l’azienda che da anni si occupa della gestione dei rifiuti sul nostro territorio.

D’altronde, come poter immaginare di avere dei vantaggi da una manovra che crea un ulteriore passaggio di compiti ? A meno che non venga spiegata esaurientente nel dettaglio, il contribuente intenderà sempre in tal senso l’operazione. Sino adoggi esisteva un servizio (pur con tutti i suoi limiti ele sue deficienze) per cui chi usufruiva dello stesso (i cittadini) pagavano chi offriva il servizio (GEOFOR). Dal prossimo anno si pagherà non più direttamente all’azienda che opera sul capo, ma ad un intermediario (il Comune di residenza) che provvederà a “girare” i contributi riscossi.

Un passaggio in più, avevamo scritto; ed un esubero di personale che fino ad ora si occupava delle riscossioni.

Diciassette persone che oggi fanno parte del gruppo che si occupa proprio di questo: la fatturazione e la riscossione delle bollette. Ma non solo: quelle persone fanno parte di una squadra che gestisce anche l’apertura al pubblico degli sportelli Tia che sono dislocati nei Comuni che applicano la tariffa per far pagare i rifiuti ai cittadini.

E i sindacati sono già sul piede di guerra. Ci sono stati alcuni contatti che si sono conclusi senza una soluzione. «Anzi – dicono Maurizio Iacoponi della Ugl di Pontedera e Michele Orsi, segretario provinciale della Funzione pubblica della Cgil di Pisa –abbiamo subito constatato un cambio di comportamento aziendale, su questa vicenda e su altre due questioni sulle quali abbiamo avviato un confronto».

Sulla questione della riscossione delle bollette, a rischio ci sono i già citati diciassette posti di lavoro. «L’azienda – spiegano i due sindacalisti – ha avuto un approccio alla questione molto diverso rispetto al passato. Nessun dialogo, nessuna discussione. Ci hanno detto che se questo problema non verrà risolto, a livello legislativo, entro la fine dell’anno, loro apriranno l’iter per la mobilità per tutti e 17 i dipendenti addetti alla fatturazione e alla riscossione delle bollette».

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