“SCONFITTA IMMERITATA ED INGIUSTA. SEXTUM ANCORA DANNEGGIATA” SBOTTA IL PRESIDENTE SUSINI

L'Eco del Monte e del Padule 29 Novembre 2012 0
“SCONFITTA IMMERITATA ED INGIUSTA. SEXTUM ANCORA DANNEGGIATA” SBOTTA IL PRESIDENTE SUSINI

La Sextum Bientina esce sconfitta per 3 – 1 dal campo della capolista Cuoiopelli dopo una gara che lascia l’amaro in bocca e che sa tanto di occasione sprecata. Alle croniche disttenzioni della retroguardia nerazzurra – l’inesperienza si paga – stavolta si sono sommati degli errori arbitrali che hanno mandato su tutte le furie il numero Uno del Bientina Stefano Susini.

 

 

“Anche la partita di ieri ha dimostrato che la voglia di battersi non manca certo a nessuno dei ragazzi” ci dice il Presidente “la Cuoiopelli ha faticato non poco a prenderci le misure, e solo grazie ad una svista clamorosa dell’arbitro è passata in vantaggio. Siamo riusciti comunque a pareggiare, ma poi è seguito quello stranissimo ed interminabile recupero al termine del quale ci siamo ritrovati di nuovo sotto”continua un Susini veramente amareggiato “Accettiamo sempre il risultato del campo, ma perdere così fa proprio male”. Inizia così l’amaro sfogo del Presidente del Sextum Stefano Susini dopo il match che ha visto il Bientina contrapposto alla capolista Cuoiopelli: “siamo sempre stati consci delle difficoltà che avremmo incontrato nel corso del torneo affrontato con un più di un occhio al bilancio. Presentare una squadra fatta
col vivaio ci rende unici e orgogliosi, ma dopo la farsa di ieri siamo convinti ad inoltrare un esposto in Federazione per denunciare i torti subiti. Ora incominciano ad essere veramente troppi” continua “A Santa Croce abbiamo perso per 3 -1 grazie ad un gol irregolare cui abbiamo pareggiato in finale del primo tempo, solo per essere nuovamente sorpassati nel
lunghissimo ed inspiegabile recupero. Abbiamo poi subito poi un’altra rete da annullare (gli stessi avversari lo hanno ammesso), e ci siamo visti negare il provvisorio 2-2 nonostante l’azione non presentasse alcun vizio. Se dobbiamo retrocedere, vogliamo che accada per demerito nostro, non per un disegno cui non possiamo e non vogliamo credere” conclude Susini.

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