SEQUESTRATO ALL’ALBA NEL CENTRO DI CASCINA PER RESTITUIRE IL DEBITO

L'Eco del Monte e del Padule 21 Novembre 2012 0
SEQUESTRATO ALL’ALBA NEL CENTRO DI CASCINA PER RESTITUIRE IL DEBITO

Un ennesimo episodio di micro-criminalità si è verificato a Cascina. Stavolta un immigrato si è macchiato di un misfatto che risulta un vero e proprio sequestro di persona. Il tutto prima dell’alba di ieri (martedì 20 novembre).

Erano da poco passate le 6 quando un’autopattuglia dei Carabinieri della locale stazione in servizio di vigilanza è transitata in via Curtatone, una strada centrale nei pressi della Pieve e della Misericordia, a pochi passi da Corso Matteotti. Due i particolari relativi ad un’autovettura lì parcheggiata che hanno attirato l’attenzione dei militari dell’Arma. Il primo: la vettura non era posteggiata regolarmenteall’interno dello stallo, bensì in maniera obliqua. L’altro: i vetri dell’auto erano completamente appannati, cosa che lasciava supporre che all’interno vi fosse gente. Fermatisi e scesi dalla macchina i carabinieri si sono avvicinati alla macchina per controllare gli eventuali occupanti. E la sorpresa non è stata di poco conto: sul sedile posteriore c’era un giovane legato ed imbavagliato “come un salame” che agitava le braccia ed il busto, mentre su quello anteriore, al posto di guida sedeva un’altra persona, giovane anch’essa, che brandiva minacciosamente un grosso bastone. La reazione dei due militari è stata istantanea, così che quello che doveva essere un semplice controllo si è risolto con i due occupanti dell’auto tradotti in caserma dove entrambi sono stati identificati e quindi interrogati in merito alla situazione in cui erano stati trovati.

L’uomo con il bastone è risultato essere un immigrato albanese, tale L.A. di 23 anni, residente a Cascina, mentre il giovane legato e imbavagliato è risultato essere il pisano C.D., trentenne con alcuni precedenti penali. Motivo del sequestro di quest’ultimo – hanno dichiarato i due ai militari del maresciallo Mauro Dal Canto – sarebbe stato un debito che C.D. aveva contratto con il sequestratore a seguito di un prestito di 5000 euro mai rimborsato. Una questione che l’albanese ha cercato di risolvere sequestrando l’insolvente, probabiklmente con l’aiuto di qualcuno. Ma cosa ci stavano a fare nell’auto ferma in via Curtatone? Sembrerebbe che stessero aspettando l’orario di apertura delle banche per far sì che fosse stato possibile effettuare il prelievo dei soldi da consegnare al suo creditore.

fonte: La Nazione

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