IN AMERICA SONO IN AUMENTO VERTIGINOSO I NOMI “APPLE”, MAC” E “SIRI”. MA NESSUNO BATTERA’ MA LA FANTASIA DI NOI ITALIANI…

L'Eco del Monte e del Padule 9 Dicembre 2012 0
IN AMERICA SONO IN AUMENTO VERTIGINOSO I NOMI “APPLE”, MAC” E “SIRI”. MA NESSUNO BATTERA’ MA LA FANTASIA DI NOI ITALIANI…

Perché non chiamarlo direttamente “iPhone”? Tanto, ormai la differenza è veramente poca. Un vero e proprio boom di nomi dedicati all’azienda di Cupertino, principalmente negli Stati Uniti:  evidentemente, i marchi Apple sono un valido spunto per tante mamme e per tanti papà americani.

La notizia è stata riportata persino dal sito ufficiale della CNN: pare che i nomi più gettonati di questi ultimi mesi siano proprio “Mac” e “Siri”. Ma non c’è solo il marchio del grande Steve Jobs al mondo, c’è anche quello del giovane Zuckerberg, e infatti una coppia in Egitto ha deciso di chiamare il proprio figlio come il popolare social network: Facebook, onorando la diffusione della rivoluzione contro Mubarak.

Ma anche la leggendaria fantasia “latina” di noi italiani non scherza..! Da sempre colpisce la volontà di distinguersi propria della gente comune attraverso i nomi a dir poco bizzarri appioppati ai pargoli innocenti. Influenzati dalle mode del momento siamo partiti dai nomi ispirati da ideali politici negli anni ’50 (Yuri, Ivan, Vladimir…, fino a quando i parroci iniziarono a rifiutare  Giuseppe i nomi derivanti dall’est e si iniziò ad optare per l’italianissimo “Giuseppe”, mascherando il Josef d’ascendenza staliniana), per passare a quelli suggeriti negli ultimi anni da forzate ricercatezze finanche imbarazzanti: chi non ha sorriso di fronte alla scelta di “Chanel” per la primogenita di Hilary Blasi e Francesco “il Pupone” Totti, o all’assonanza nel nome del piccolo Briatore – Falco Nathan – con il protagonista di un cartone animato giapponese (guarda caso un pilota automobilistico). John Elkann – già lui si fa chiamare Yaki – e Lavinia Borromeo hanno optato per astrusità italianissime (Oceano e Leone), ma i Vips (o presunti tali) pur avendo sempre fatto scuola, non hanno mai osato tanto quanto le decine e decine di neogenitori che nell’estate 1982 chiamarono il loro figlioletto “Pablito” (proprio così, non “Paolo” tantomeno “Paolino” !!!) in onore del centravanti della nazionale, eroe del mondiale spagnolo. Ci furono anche diversi tentativi (i più per fortuna abortiti, ma qualcuno andato a segno, tanto che qualche 30enne sconta tuttora le conseguenze di tali azzardi aprendo la Carta di Identità) di chiamere i frugoletti Fonzie, Sandokan, Arnold, addirittura Furia o Actarus !

Al giorno d’oggi la globalizzazione imperante pare non frenare più la fantasia malata dei genitori; di fronte alle perplessità di un ufficiale d’anagrafe particolarmente tradizionalista può risultare relativamente facile “inventarsi” una discendenza particolare per un nome degenerato. Ci ritroveremo così tra qualche decennio con tanti Cielo, Gigio, Fucsia, Muretto, Swami, Buebell, Fucsia, Bronx (solo per citarne alcuni…) e faticheremo a trovare un Marco, un Roberto o una Maria..!

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