L’AUTUNNO NERO DELLE RAPINE. ERAVAMO UN’ISOLA FELICE, ADESSO NON PIU’.

L'Eco del Monte e del Padule 20 Dicembre 2012 2
L’AUTUNNO NERO DELLE RAPINE. ERAVAMO UN’ISOLA FELICE, ADESSO NON PIU’.

C’è chi pensa che possa essere per la coincidenza con l’arrivo delle festività – tradizionalmente legata ad un dilagare dei reati contro il patrimonio -, qualcun altro diffonde la voce, peraltro non suffragata da alcuna prova, che possa essere stata la presenza di numerosi stranieri senza fissa dimora e senza occupazione in occasione della fiera di Pontedera di due mesi fa e di quella di Lucca (inizio di Novembre) ad aver fatto lievitare il numero degli episodi criminali nella zona (rapine ed intrusioni in casa, grassazioni, furti, ecc…).

La villetta di Cascine presa d’assalto lo scorso 14 novembre

Fatto sì è, che con l’episodio di Montecalvoli risalente alla fine del mese scorso (rapina alla filiale della Banca di Credito Cooperativo della Valdinievole e di Bientina), cui si sono aggiunti numerosi furti nelle abitazioni private – a Bientina a poche centinaia di metri dalla caserma dei Carabinieri – la Valdera ed i comuni ad essa collegati stanno realmente attraversando un periodo critico; un autunno NERO, tale da impensierire non poco la cittadinanza e le forze dell’ordine.

Non si tratta soltanto di atti criminosi coinvolgenti gli uffici (banche o poste) dove il colpo può ritenersi “sicuro”, dove è pressochè certa la presenza di contanti e valori. Ultimamente anche i privati cittadini sono stati sempre più oggetto di queste gruppetti di criminali o di banditi solitari.

Giovedì 4 ottobre un uomo abitante a Galleno fu picchiato dai ladri che aveva scoperto in casa del nipote, il 10 dello stesso mese la titolare di una nota palestra di Bientina fu rapinata dell’incasso dopo che uno sconosciuto l’aveva attesa fino alla chiusura della tarda serata (peraltro in una zona assai trafficata del paese, proprio di fronte al centro commerciale del Torretta White), il 14 Novembre tre stranieri non si peritarono ad entrare all’ora di cena in un’abitazione di Cascine di Buti per “smurare” la cassaforte di una coppia (al momento presente in casa e costretta al silenzio sotto la minaccia di mazze e picconi), la settimana scorsa episodi di intrusione in abitazioni private si sono verificati un po’ ovunque (La Rotta, Castelvecchio di Compito, Vicopisano, Fornacette…), fino a giungere all’culmine di Venerdì scorso quando la proprietaria di una tabaccheria di Palaia è stata pedinata al momento del rientro serale a casa, assalita per strada in stile Far West e rapinata dell’incasso giornaliero (circa 2000 €uro). La stessa notte l’esplosione del Bancomat alla CaRiPisa di Ponsacco e l’assalto al distributore Tamoil di Castelfranco, scongiurato quest ultimo dalla pronta reazione di una guardia giurata che ha esploso alcuni colpi di pistola in aria mettendo in fuga i banditi.

Un pensiero del tutto personale ci balena per la mente: non sarà che questa ondata di reati contro il patrimonio prenda le mosse da una sorta di “disperazione” di coloro che fino a poco tempo fa tiravano avanti accontentandosi di reati di minor conto (truffe agli anziani, scippi, furtarelli per strada…) e che adesso, complice questa crisi che colpisce indistintamente tutti gli onesti cittadini, si scarica anche su di loro, costretti a cercare “alla fonte” (cioè nelle private abitazioni) qualcosa da arraffare illecitamente ? Perchè se è vero che il bisogno rende più attive ed intraprendenti le persone abituate a lavorare sodo e nella legalità, è altrettanto assodato che chi è abituato a trarre sostentamento da attività illegali, con il bisogno (la “fame” nella maggior parte dei casi) rende più audaci e senza scrupoli. Inoltre, le modalità pressochè “dilettantesche” con le quali alcuni di questi atti criminosi si sono consumati (furto di soprammobili, fretta eccessiva nel rufolare i locali, metodi di effrazione improvvisati…) porterebbero a pensare che questa ondata di furti e rapine sia in gran parte opera di principianti, di figuri che, senza tanti scrupoli, sono disposti a rischiare il tutto per tutto. Anche ad entrare all’ora di cena in un’abitazione occupata dai proprietari, o ad assalire un commerciante in pieno centro di un paese, perfettamente conscio di rischiare qualche annetto di gattabuia e di usufruire di uno sconto di pena, di un’amnistia, o di qualche diavoleria escogitata dalla classe politica in nome di una democrazia che non può e non deve tollerare simili attentati alla legalità.

Certi che gli investigatori (che sanno il fatto loro) ci abbiano già pensato, e consci del fatto che rischiamo la demagogia, attendiamo con impazienza che siano comminate pene esemplari a chiunque si macchi di reati contro il patrimonio e contro la persona, visto che la cittadinanza è esasperata dalla situazione creatasi negli ultimi tempi. E l’esasperazione può portare al compimento di atti assolutamente inconsulti.

Sono tanti i conoscenti ed i comuni cittadini che, contattati ed intervistati sul posto in qualità di testimoni di crimini appena avvenuti, hanno commentato con la scontata frase: “Ma sesuccedeva a me… Vedrai !”. Frasi che lasciano il tempo che trovano perchè è notorio che in circostanze simili il comportamento più saggio da tenere è quello che tende a salvaguardare la propria integrità fisica e quella di chi ci sta accanto, ma sono sempre più numerosi le tranquille persone che si portano in casa dallo scantinato il fucile da caccia, dormono con la rivoltella del nonno nel comodino, tengono a portata di mano un coltellaccio da cucina, la mazza da baseball del figlio adolescente… Preoccupante, non c’è che dire. Ma questa è la situazione…

In definitiva, il pensiero del cittadino comune si traduce in un concetto simile: “Era già avvilente non poter circolare tranquillamente per strada per la paura di essere rapinato. Siamo poi passati al furto di oggetti personali che una persona portava indosso (orologi, bracciali, catene…). Adesso siamo arrivati al assurdo. Un “povero Cristo” non se ne può stare tranquillo nemmeno in casa sua, chiuso a chiave dentro le mura domestiche per la paura di essere assalito, derubato, malmenato ?”

L’esasperazione è del tutto comprensibile.

2 Comments »

  1. moreno testi 28 Novembre 2012 at 14:30 - Reply

    Non siamo mai stati un’isola felice. Ad esempio chi non ricorda che circa 3 anni fa gli abitanti di Pardossi erano disperati dai furti nelle abitazioni? Addirittura gente dalla disperazione mise in vendita la propria abitazione. Io direi che ci sono periodi nei quali i mass media si interessano meno di criminalità, ed allora sembra che tutto vada bene, ed altri periodi nei quali seguono di più e quindi la situazione sembra più tragica.

  2. fedi dario 27 Dicembre 2012 at 18:34 - Reply

    io 2 anni fà ce l’ho beccati in casa.. l’ho rincorsi infino alle cascine e dei 3 sono riuscito a chiapparne 1.. che è sempre dentro e spero ci stia ancora per un pò….

Leave A Response »