OCCHIO BERSANI… IL CAV. HA TIRATO FUORI IL CONIGLIO DAL CAPPELLO !!!

L'Eco del Monte e del Padule 15 Dicembre 2012 0
OCCHIO BERSANI… IL CAV. HA TIRATO FUORI IL CONIGLIO DAL CAPPELLO !!!

L’ultima mossa di Silvio Berlusconi ha colto decisamente impreparati gli avversari di sempre e forse gran parte dell’elettorato. L’aver offerto all’ex premier Monti ha spiazzato un po’ tutti. Lo stesso Monti non ha saputo rispondere niente di meglio che un breve periodo per riflettere sulla proposta che certo lo alletta ma che potrebbe rappresentare per lui la posa della pietra tombale sulla sua breve ma intensa carriera politica.

Va dato comunque atto a Berlusconi di avere delle risorse quasi inesaurubili. Ancora una volta, se il diabolico piano del Cavaliere andrà in porto, i suoi acerrimi nemici del centro sinistra rischieranno di vedersi scippare dalle mani una vittoria elettorale che fino a poche ore fa sembrava certa.

Non è la prima volta che questo succede, e non sarà nemmeno l’ultima. Dal 1994 (l’anno della “discesa in campo”) il Berlusca ne ha visti di cadaveri passare sotto i ponti… A partire dal buon Achille Occhetto – l’uomo dello strappo alla “falce e il martello” – che beccata una batosta inenarrabile per le modalità stesse attraversò cui maturò (tre mesi di campagna elettorale a fronte di un lavoro durato anni da parte della nomenklatura del PCI per spazzar via gli antagonisti a colpi di sentenze e avvisi di garanzia), è sparito dalla circolazione ed adesso fa il nonno con beata pace di chi venti anni fa credette in lui. Da lì nacque quell’odio viscerale e profondo che ogni buon cattocomunista italiano che si rispetti prova per Berlusconi; la nostra passione per la storia ci porta a ricordare bene gli avvenimenti, ma ancor meglio ricordiamo l’aria che si respirava alla fine del 1993, quando il non ancora “nano malefico” osò sparare un giudizio a favore di Gianfranco Fini allora impegnato in un testa a testa con Francesco Rutelli per la carica a Sindaco di Roma: in una dichiarazione “a latere” dell’inaugurazione di un centro commerciale di sua proprietà, Berlusconi espresse la sua preferenze per l’allora segretario del Movimento Sociale. Apriti cielo ! Insorse l’intera sinistra, trascinandosi dietro già allora buona parte di quel centro democristiano che da lì a breve si sarebbe ritrovato senza più poltrone sicure. Non parliamo di poltrone da parlamentare, dove ci sono “solamente” 945 posti disponibili; ci riferiamo alle migliaia di “seggiole” occupate dai numerosissimi politici di professione – una realtà tutta europea, italiana in particolare – che passano la loro vita tra incarichi in segreterie regionali o provinciali, presidenti di enti pubblici lottizzati, cellule di partito o formazioni di militanti giovanili… Sono questi i VERI COSTI DELLA POLITICA ITALIANA. Eserciti di nullafacenti che riscuotono puntualmente ogni mese stipendi da almeno 2000 €uro solo per passare le giornate tra le scartoffie !

Ma torniamo alle vittime del “nano malefico”: Prodi. Chi potrà mai dimenticare una delle stagioni più comiche dell’intera storia repubblicana, il faccione del Professore beato e gaudente che sovrasta i suoi alleati dopo le vittorie in quelle ridicole primarie che furono organizzate come un plebiscito di mussoliniana memoria ? Che i due governi Prodi dovessero avere vita brevissima lo si poteva intuire dal curriculum del Presidente del Consiglio. Sempre imboscato per vari Atenei della penisola, invischiato fino al collo negli affari del governo Andreotti IV di fine anni ’70, artefice della fallimentare smobilitazione dell’IRI. Dal 1982 al 1989 la sua guida dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale portò la più grande azienda del mondo al di fuori degli Stati Uniti (76.000 miliardi di £ire di fatturato nel 1992) alla forzata privatizzazione (in pratica una svendita a “poteri amici”, l’Ing. De Benedetti in primis, di ogni attività a partecipazione statale) dismissione completa nel 2002, quando il Professore aveva ben altre gatte da pelare e le sue geniali politiche economiche erano ormai passate in cavalleria. Anche “Mortadella” Prodi adesso fa il nonno, altra vittima del nano malefico (ma più che del nano, diremmo vittima dei giochetti tra le correntio incompatibili dell’accozzaglia elettorale che gli avevano creato attorno per “buttar giù” il governo Berlusconi). Ma ogni anno appare un nuovo protagonista sulla scena della politica nazionale che viene proposto come “l’anti-Berlusconi”: chi si ricorda di “baffino” D’Alema ? del “piacione” Rutelli, di Veltroni, dello stesso Di Pietro (suo grande accusatore fin dal 1993, screditato dalla medesima cricca liberal-chic che lo aveva supportato nella sua caccia alle streghe “Maccartista” (insieme a tante giuste e severe punizioni “Mani Pulite” ed il buon Tonino hanno sulla coscienza anche 6/7 morti suicidi, non dimentichiamolo…), l’aveva addirittura portato alla vittoria nelle elezioni suppletive del Senato per la circoscrizione del Mugello nel 1997 (75% di assenze ingiustificate in aula, con la “variante di valico” ed il 68% degli elettori che avevano creduto alle sue promesse che aspettano da 15 anni il termine dei lavori autostradali…), infine tollerato nella fondazione dell’ “Italia dei Valori”, il partito “a sua immagine e somiglianza”, nato come ennesimo tentativo di intralcio alla inarrestabile marcia del Cavaliere e scioltosi come neve al sole non appena ha osato contraddire le direttive dell’ ex-PCI/PDS/DS adesso PD, e l’intellighenzia rossa gli ha sguinzagliato contro la mastina Gabbanelli, autrice sotterranea di un report assassino e feroce.

La lista potrebbe proseguire adesso con P.G. Bersani, da tutti descritto come persona onesta, semplice e “perbene”… Un po’ poco, a nostro avviso per cercare di risollevare le sorti del Paese, altrimenti potrebbe coltivare ambizioni da premier anche il nostro idraulico di fiducia Fabrizio Cacini, persona onesta al di là di ogni ragionevole dubbio, ed indubbiamente capace di aggiustare una perdita dell’impianto di riscaldamento, non già di governare una nazione nè di mettere d’accordo le tante anime di una coalizione così variegata come l’attuale centro-sinistra.

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