I venti della crisi arrivano a lambire anche uno dei grandi colossi dell’intera Valdera, la galleria del centro commerciale dove alloggia la multisala più famosa dell’intero comprensorio. Al “Cineplex” di Pontedera – una catena che vanta numerose multisala in tutta Italia -, che dall’alto delle sue oltre 500.000 presenze annue di visitatori sembrava immune al ristagno che ha colpito in maniera più o meno violenta ogni tipo di attività, dalla metà di gennaio si punterà su piccoli esercizi di nicchia collocati al primo piano della megastruttura. Ovviamente a canoni d’affitto ridotti rispetto alla media che finora finiva per “strozzare” chi provava a “fare il grande salto” e a trasferire in tale collocazione la sua attività: gli ingredienti sembrano essere quelli giusti, solo il tempo ci dirà se la ricetta sarà vincente.
Le logiche di un centro commerciale (aperture continuate, nessun giorno di chiusura, affitti esageratamente esosi…) sembrano voler affossare i piccoli e medi imprenditori a tutto vantaggio delle grandi catene commerciali o degli esercizi “monomarca”, ma questo primo tentativo potrebbe voler significare un’inversione di tendenza..?
La Galleria Cineplex di Pontedera ci prova, offrendo un forte sconto per chi deciderà di mettersi in gioco ed usufruire di una vetrina di eccezionale prestigio; da metà dicembre è partito pure il servizio di free wi-fi, ovvero il collegamento a internet gratuito per un’ora, all’interno della struttura e pure il sito internet è in restyling. Al momento, sono un centinaio i dipendenti che gravitano all’interno della Galleria. «Cento posti di lavoro sono un esercito, e neppure tanto piccolo, di questi tempi», commenta la direzione del centro.
Certo che l’impressione – da commentatori esterni e quasi totalmente avulsi dalla realtà specifica del Centro – è che si provi a chiudere le porte della stalla dopo che i buoi sono scappati; prima le eccessive richieste per entrare nella galleria hanno causato insormontabili difficoltà agli esercenti di zona, favorendo l’arrivo do grandi catene di respiro nazionale (se non addirittura sovranazionale), adesso la proprietà “viene loro incontro” offrendo canoni scontatissimi: a voler essere maligni verrebbe da pensare che si stia cercando di raschiare il fondo del barile…
