CAPODANNO PISANO 2014: LA STORIA E LA TRADIZIONE

L'Eco del Monte e del Padule 20 Marzo 2013 0
CAPODANNO PISANO 2014: LA STORIA E LA TRADIZIONE

La Repubblica Pisana dal X secolo e fino al 1749, aveva un suo peculiare calendario secondo il quale il primo giorno dell’anno cadeva il 25 marzo, giorno dell’Annunciazione della Vergine Maria (e dell’Incarnazione). L’anno iniziava così con 9 mesi in anticipo rispetto al calendario gregoriano adottato in gran parte del mondo conosciuto, a dimostrazione di una fiera volontà di autonomia ed indipendenza mai sopita, nonostante la forza politica ed economica di Pisa fosse stata superata dalla rivale Genova prima (Battaglia della Meloria 1284) e dalla vicina Firenze poi (Battaglia di Cascina 1364).

Il calendario pisano restò in vigore per secoli a Pisa e nelle terre appartenenti alla Repubblica Pisana o comunque legate fortemente alla città alfea: la costa tra Portovenere e Civitavecchia, Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Corsica, Sardegna, Baleari, Gaeta, Reggio Calabria, Tropea, Lipari, Trapani, Mazara, Tunisia, Algeria, Egitto, Palestina, Siria, la città di Azov (sul fiume Don) e infine a Costantinopoli dove i pisani e i veneziani furono gli unici occidentali a potersi stabilire in maniera permanente.

L’inizio del nuovo anno è scandito da un raggio di sole che a mezzogiorno del 25 marzo penetra nel Duomo da una finestra rotonda e va a colpire un uovo di marmo sopra una mensola posta sul pilastro accanto al pergamo di Giovanni Pisano.

Il 25 marzo diventò il primo giorno del nuovo anno solare, che si sarebbe poi concluso il 24 marzo successivo. Il primo documento datato in stile pisano (abbreviato s.p.) risale al 985.
La data del 25 marzo ha una doppia valenza: ci ricorda l’Annunciazione alla Vergine (a cui peraltro è intitolata la Cattedrale) ed è prossima all’equinozio di primavera, che vede il risveglio della vita dopo i rigori invernali.
Proprio per quest’ultima ragione il mese di marzo fu scelto da molte altre città per sancire l’inizio dell’anno:come Pisa, anche Siena e Firenze scelsero il giorno 25, calcolando però un anno di ritardo rispetto alla città scudocrociata.

Come dalla locandina soprastante (fonte: comune di Buti). anche quest anno il Comune di Buti, sensibile come pochi altri alla valorizzazione delle tradizioni tipiche del territorio, darà il suo personale e sentito contributo alla riuscita delle manifestazioni collegate al CAPODANNO PISANO, attraverso la presenza di un apposito stand allestito dal Comune di Buti stesso già da sabato 23 marzo, e con la presenza di numerosi volontari e figuranti per tutta la durata dell’evento.

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