IL SUCCESSO DE “I GENIANTI” ??? NATURALEZZA, SPONTANEITA’, SACRIFICIO E… UNITA’.

L'Eco del Monte e del Padule 25 Marzo 2013 0
IL SUCCESSO DE “I GENIANTI” ??? NATURALEZZA, SPONTANEITA’, SACRIFICIO E… UNITA’.

Le due performance de “I Genianti” (mercoledì al “teatro delle sfide” di Bientina e sabato presso l’ex cinema “Vittoria” di Cascine di Buti), hanno fatto entrambe registrare il SOLD OUT per numero di spettatori, oltre ad intrattenere piacevolmente il pubblico per tutta l’ora e mezzo della durata della rappresentazione.

Il fatto non è una novità assoluta in se’ (già in altre occasioni la Compagnia, seppur composta rigorosamente da amatori o semplici appassionati di teatro aveva dimostrato le proprie potenzialità cimentandosi anche in lavori tratti dal repertorio “classico” della commedia, come “Il fantasma di Canterville” di Oscar Wilde), ma, a detta anche dei diretti interessati, questo appuntamento particolare rivestiva un’importanza decisiva per le sorti future del gruppo, trattandosi della prima prova dopo la defezione di alcuni elementi passati ad un interpretazione più professionale e meno giocosa dell’approccio al palcoscenico. Tanti erano infatti i debuttanti o semi-esordienti presenti nei 13 protagonisti del lavoro presentato nelle due date sopracitate, a partire dal regista Luzio Grella (presente anche nella piccola seppur fondamentale parte di uno dei due barellieri), alla sua prima esperienza nel ruolo. E’ proprio Luzio a parlare in toni estremamente positivi di questo “affrancamento” dalla guida e dalla tutela di chi sino ad ora aveva rivestito il ruolo di “chioccia” di questa entusiasta Compagnia: 

Mssimiliano Turini (Pasquale), Michela Cavallini (Santa), Ingrid Borrelli (Vita), Sebastiano Rizzo (di spalle, 1° barelliere) e Luzio Grella (giù dal palco, 2° barelliere).

“Tutti noi pensiamo che sia inutile star qui adesso a rivangare ciò che è stato e che a portato ad incomprensioni che per noi Genianti sono ormai sopite e prive di significato. Dal poco che ho appreso in questi anni di esperienze teatrali sono certo che quando qualcuno non si sente ben inserito in una squadra, è giusto e doveroso che faccia un passo indietro, seppur doloroso e spesso non privo di recriminazioni, e lasci che anche i meno esperti si mettano alla prova. Come in tutti i connubi, i matrimoni o le storie più passionali, la fine non è mai indolore, a riprova che quello che c’è stato prima è stato VERO AMORE. Vissuto con trasporto e passione. Ma quando qualcosa finisce può essere un vero tormento insistere nel tenerlo in vita. Un popolare vecchio proverbio recita che “per forza ‘un si fa nulla. Nemmeno l’aceto”: ed è quello che è successo tra le due anime de “I Genianti”; qualcuno pensava di dover passare ad un repertorio più impegnativo e dai sottofondi meno nazional-popolari (per usare un termine spesso associato ad una connotazione quantomeno riduttiva), altri pensavano che le caratteristiche originali de “I Genianti” non dovessero scendere a compromessi con il crescente successo incontrato presso il pubblico. Tutto qui”.

Quindi una crisi interna c’è stata ? “Certo che sì” risponde Grella prontamente “Basta esser chiari nel dare al termine crisi il suo esatto significato. “CRISI, dal greco “KRISIS che tiene a KRINO: separo – momento che separa una maniera di essere o una serie di fenomeni da un’altra differente”, sottintende che un confronto, spesso anche serrato e doloroso, c’è stato; ma se i risultati prodotti dalle numerose discussioni ormai passate sono quelli che abbiamo davanti agli occhi (centinaia di persone che hanno riso come non mai, apprezzato di gusto la performance offerta da “I Genianti” fino agli applausi a scena aperta ed alla “standing ovation” di sabato scorso), ben vengano queste discussioni: l’importante è che tutto si chiuda lì, che le due parti sappiano tramutare queste differenti interpretazioni della nostra comune passione in stimoli ed incentivi per fare sempre meglio, senza insistere in futili polemiche o vacue ed infantili provocazioni. Sia chiaro che noi Genianti non avevamo nessuno “sassolino nelle scarpe” da toglierci, godremo sinceramente dei successi altrui così come spero ardentemente farà chi ha intrapreso una strada diversa nel settembre scorso”.

Il “buon Luca” (Francesco De Victoriis) e la Signora Gina (Rossana Chiodi).

Per “I Genianti” non è il momento di addentrarsi in polemiche che non hanno ragione di essere allora: “Decisamente no, siamo troppo soddisfatti del travolgente successo di mercoledì e di sabato” taglia corto Massimiliano Turini, il Presidente dell’associazione “Soddisfatti ed orgogliosi di aver dimostrato – in primo luogo a noi stessi – che siamo stati capaci di mettere in piedi uno spettacolo che va oltre lo stereotipo della recita amatoriale. Per carità… nessuno di noi pensa di essere un attore, uno scenografo, un regista o un autore teatrale; ma Luzio è fin troppo modesto nell’esprimere la soddisfazione di tutti. Ognuno ha portato qualcosa di personale nel successo riscosso nei giorni scorsi. Da chi ha contribuito alle modifiche nella sceneggiatura, a chi ha pensato al reperimento del materiale di scena, a chi si è occupato dei costumi o dei particolari apparentemente più insignificanti che il pubblico ha indiscutibilmente apprezzato. Penso alla scatoletta di fagioli che a un certo punto della commedia il buon Luca tira fuori di tasca: un caso fortunato, di quelli che non ti aspetteresti mai: mercoledì scorso, 10 minuti prima di andare in scena, ci siamo accorti che nessuno si era preoccupato di portare una scatolette di tonno (di per se’ una piccola ma sostanziale modifica al copione). Alle 9 e un quarto di sera siamo riusciti a recuperare solo una scatoletta di fagioli, ma l’improvvisazione e la spontaneità hanno fatto nascere una battuta tra le più riuscite della serata”.

La Signora Vita, Santa, Primo (Marco Freschi) e Luca.

In definitiva la tranquillità e la consapevolezza di poter far bene sono state decisive. Marco Freschi (esordiente sul palco al pari di altri e protagonista dell’apprezzato monologo finale) ha un’idea ben precisa riguardo i motivi che hanno portato a questi risultati: “Il perfetto affiatamento, conseguenza diretta del sentimento di amicizia nato spontaneamente tra noi fin dalla prima occasione in cui ci siamo ritrovati, è alla base di tutto. Pur essendo un neofita dell’ambiente teatrale penso di poter riconoscere quando un’accolita di persone FA VERAMENTE SQUADRA. E quando all’interno di una squadra ciascuno è pronto a dare consigli spassionati, a sacrificarsi o a farsi anche momentaneamente da parte, ad accettare suggerimenti o appunti facendo buon viso per il conseguimento del comune traguardo finale, le cose funzionano. E’ così in tutti i campi, dallo sport, al mondo del lavoro finanche alla politica: lavorare di comune accordo per un obiettivo condiviso. Questa esperienza ha assunto, per me come per tutti gli altri amici che mi hanno accompagnato in questa entusiasmante avventura, il valore unico di specchio della vita di tutti i giorni. Senza voler essere troppo ridondante e scontatamente stereotipato, UNITI SI VINCE !”

IN PIEDI: Laura Magozzi (Luigina), Rossana Chiodi (Gina), Cristina Frangioni (Signora De Fortiis), Michela Cavallini (Santa), Fabrizia Spadoni (Signota De Functiis), Ingrid Borrelli (Vita), Massimiliano Turini (Pasquale), Marco Freschi (Primo), Simona Caglieri (Signora Mara) ACCOSCIATI: Carlo Lenzi (Paolo), Sebastiano Rizzo (1° infermiere), Luzio Grella (2° infermiere), Francesco De Victoriis (Luca).

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