“Studiare una soluzione ora affinché a partire dal futuro più prossimo si possano evitare sofferenze e disagi agli anziani bisognosi di cure costanti e alle loro famiglie” è questo l’appello che la consigliera regionale Marina Staccioli (Gruppo Misto) rivolge alla ASL12, dopo la recente storia dell’anziano finito in lista d’attesa nonostante le gravi patologie, poi deceduto in ospedale, sulla quale ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale, sottoscritta dai colleghi Paolo Marcheschi e Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia). “Ci sono alcune situazioni che sono poco chiare, o comunque che non sono gestite al meglio – spiegano i consiglieri – innanzi tutto non si capisce perché con una lista d’attesa di quasi cinquanta persone, l’ASL non tenti di sistemare gli anziani nelle RSA delle province limitrofe, costringendo così le famiglie a dover scegliere tra il ricovero in forma privata, dai costi insostenibili in Versilia, o al ricorso ad una badante, o ancora ad abbandonare il lavoro per garantire le attenzioni necessarie”.
“Il recente caso dell’anziano messo in lista d’attesa nonostante la valutazione di non autosufficienza grave, ha riportato alla luce una problematica Versiliese che troppe volte si tende a dimenticare. I costi delle RSA locali sono tra i più alti a livello regionale, e se una famiglia non ha la possibilità di curare l’anziano a domicilio si trova costretta a dover scegliere tra il lavoro e le alte rette per l’assistenza sanitaria privata ” aggiunge Marina Staccioli .
“Un altro aspetto che andrebbe definito meglio è quello relativo ai costi delle RSA Versiliesi, che stando a quanto riportato dalla stampa sono ben più alti delle strutture presenti nelle province limitrofe – prosegue Staccioli – in Versilia per esempio il minimo è 80 euro giornalieri di una RSA nel comune di Camaiore, mentre basta spostarsi in provincia di Massa Carrara per trovarne anche a 59 euro. Una differenza sostanziale per una famiglia in tempi di difficoltà come quelli attuali, e stiamo parlando di prezzi pieni, senza quindi la quota sanitaria regionale variabile, che viene assegnata una volta certificata la non autosufficienza”.
Fonte: Regione Toscana