“MARIONE”, L’ULTIMO DEI CESTAI BUTESI.

L'Eco del Monte e del Padule 25 Aprile 2013 0
“MARIONE”, L’ULTIMO DEI CESTAI BUTESI.

Buti, piccolo grande paese arrampicato sulle pendici del Monte Pisano, conserva e riscopre tante vecchie tradizioni ed antichi mestieri meritevoli di maggiori fortune, profondamente intrecciati con la sua storia di comunità montana quasi esclusivamente dipendente da un economia rurale. La produzione di cesti (i celeberrimi “corbelli Butesi”) è a pieno diritto appartenente a questa lista di attività che ha ormai assunto tutte le caratteristiche di un lavoro artigianale. L’incontro con Mario Barzacchini, “l’ultimo dei cestai”, ci ha colpito in special modo per quella punta di amarezza e rassegnazione emersa quando sono stati affrontati gli argomenti cruciali della prosecuzione nell’attività di Mario. Che non nasconde un po’ di delusione nel constatare il disamore delle nuove leve nel “sano ed istruttivo lavoro manuale”: “In barba alla crisi attuale, i giovani ambiscono tuttora al posto fisso” ci confida Mario “pensando che bastino pochi anni di studio e nessuna gavetta per affermarsi. Non è più così; il mio lavoro, pur duro ed impegnativo, si apprende sul campo, sotto la guida di un esperto nel settore, dal reperimento dei materiali, alla lavorazione del cesto vera e propria, alla distribuzione e alla vendita.” Perchè Mario si occupa di tutto in prima persona. “Non ho nessuno che mi possa aiutare nella mia attività. Il legno – solo e soltanto castagno, come prevede la tradizione – mi arriva da Greve in Chianti da autunno a primavera, ed io stesso mi occupo di “bagnarlo e cuocerlo” nel forno per prepararlo alla lavorazione. I macchinari necessari sono pochi e semplici: una schiappatrice per ridurre la legna in quelle caratteristiche stecche (le schiappe, appunto) con cui vengono assemblate le ceste (i corbelli), poi tanto olio di gomito e l’uso di lame, pennati e mazzuoli.” Tutto qui ? “Tutto qui” conferma Barzacchini, nel settore dagli anni ’50 “Io iniziai da bimbetto, adesso completo un cesto in 15/20 minuti, e posso rivenderlo anche a 20/25 €uro… Ma sono passati quasi 60 anni. Un apprendista avrà bisogno di accumulare esperienza e manualità; non per 60 anni, certo. Diciamo… per un po’ ! Ma il tempo è galantuomo, alla fine del periodo di pratica, si ritroverà “in mano” (il virgolettato è d’obbligo) un mestiere stimolante, gratificante, e dalle prospettive… estremamente interessanti.

Francesco De Victoriis

Mario Barzacchini nella sua “bottega”

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