Con vivo cordoglio prendiamo nota della scomparsa di Carlo Monni, il noto attore di cinema e teatro legato a doppio filo alla cittadina di Bientina in virtù del profondo sodalizio (umano ed artistico) che da lungo tempo lo legava ad Andrea Kaemmerle, Direttore Artistico del Teatro delle Sfide, palco che Monni aveva più e più volte calcato conquistando ulteriori ammiratori alla sua arte fatta di raro talento ma sempre pervasa da quella genuinità e da quella umanità prettamente toscana che ne hanno costituito tratto imprescindibile.
Monni era nato a Campi Bisenzio il 23 ottobre del 1943, ed era approdato alla ribalta del grande pubblico nel 1976, in compagnia di un’allora sconosciuto Roberto Benigni – incontrato nel corso degli esordi alle numerose feste paesane alle quali i due spesso partecipavano insieme – inscenando dei posticci quanto esilaranti disturbi alle frequenze di RAI 2 con la geniale messa in onda di una fantasiosa e abborracciata “Onda libera”, trasmissione che trasmette direttamente “da una stalla di Capalle” (Monni è il cameraman/vaccaro Monna).
Da lì la carriera di Carlo Monni sarà caratterizzata dalla collaborazione con i più noti registi (Giuseppe Bertolucci, Marco Ferreri, Mario Monicelli, Paolo Virzì, Pupi Avati, Alessandro Benvenuti, Massimo Troisi e lo stesso Benigni) e dalla partecipazione a tante indimenticabili pellicole (Berlinguer ti voglio bene, Storie di ordinaria follia, Non ci resta che piangere, Benvenuti in casa Gori…). Sarebbe impossibile ed irrispettoso elencare un elenco esaustivo dei lavori di Monni per il grande schermo senza ricordare il grande amore della sua vita, quel “teatro” che lo ha visto dispensare la sua inconfondibile vèrve dai palchi di tutta Italia, e della Toscana in particolare (“Fermi tutti, questo è uno spettacolo” con Massimo Ceccherini e Alessandro Paci, “Benvenuti in casa Gori” di e con Alessandro Benvenuti, “Falstaff”, ecc…).
Ci uniamo al comune cordoglio di tutti gli ammiratori di Carlo Monni ed al senso di perdita incommensurabile che ha colpito quanti hanno avuto la fortuna di poter conoscerlo ricordando l’innocente aneddoto , illuminante per dare una pur pallida idea dell’umanità del personaggio, che ci vide direttamente coinvolti una quindicina di anni fa:
“Pioveva come Dio la mandava, quella sera di novembre, e non vedevo l’ora di chiudere bottega per tornarmene a casa, mettermi a tavola davanti alla pizza, alla birra e alla televisione perfettamente sintonizzata sull’anticipo di Serie A – un “Inter Juve” che prometteva scintille ed emozioni forti -, quando un furgonato color senape inchiodò sferragliante davanti al negozio di videocassette che allora gestivo con alterne fortune ma con enorme soddisfazione e crescente popolarità.
“Stai a vedere che proprio alle 8 e mezzo t’arriva il solito cliente patito del cinema d’essai, rompicogl…, zelante e indeciso fino allo sfinimento…” pensai con profondo rammarico, rassegnato a perdermi “almeno” il primo tempo dell’infuocato “Derby d’Italia”.
Scese dal macinino, balzellando tra uno schizzo e l’altro con un’eleganza campagnola già esilarante di per se’, una figura imbacuccata in un k-way giallo assai demodè, smoccolando Giove Pluvio e quant’altri responsabili delle pessime condizioni meteo:
“Dio bònino… E’ possibile, quando ci vòl l’ombrello un ce lo trovo mai… GIOVANE ! “ mi fa in tono tale da non ammettere repliche di sorta “SAI MI’A DOVE L’E’ IL RISTORANTE “COMPAGNI DI MERENDE” ?” Rimasi un secondo inebetito ed interdetto dall’apparizione improvvisa di uno dei miei personaggi preferiti di tanti film e spettacoli, tanto che riuscii a balbettare solo un titubante: “Ma lei è… ma lei… l’attore… quello di Benigni e Troisi…” “BAH !!! VITELLOZZO !!!” mi anticipò lui, scoppiando in una grassa risata conciliante, sguaiata eppur contagiosa oltre ogni dire:
“Sei l’uni’o che se n’è ri’ordato in tant’anni… Però ora dimmi dov’è il ristorante, che ho fame e anche te ciài da chiude’.”
Conobbi così Carlo Monni, irraggiungibile attore, poeta, cantastorie e SPIRITO LIBERO.” FdV
