“EQUITALIA MI STRITOLA, MA IO NON MI ARRENDO, VOGLIO VIVERE !” NASCE COSI’ LA LOTTERIA “AIUTARE FABRIZIO”

L'Eco del Monte e del Padule 17 Maggio 2013 0
“EQUITALIA MI STRITOLA, MA IO NON MI ARRENDO, VOGLIO VIVERE !” NASCE COSI’ LA LOTTERIA “AIUTARE FABRIZIO”

IL QUADRO DI GIORGIO ROCCHI (VALUTAZIONE 12.000 €URO) MESSO IN PALIO DA FABRIZIO

Un’iniziativa dettata dall’estremo bisogno, sicuramente originale ma estremamente coraggiosa, apprezzabile al di là di ogni altra considerazione.

Fabrizio Pandolfini, classe 1964, ponsacchino, dopo un lungo periodo di inattività dovuta alla crisi che sta stritolando tanti lavoratori, ha avuto il coraggio e l’onestà di rivolgersi alla comprensione ed alla solidarietà delle tante persone che possono comprendere la sua difficile situazione aprendo sul suo profilo FACEBOOK una sottoscrizione con tanto di codice IBAN (IT05 Q061 6071 1201 0000 0000 224, causale “Aiutare Fabrizio”) per riuscire a risollevarsi partendo dall’estinzione di quel debito con Equitalia che minaccia di stritolarlo: “L’obiettivo sarebbe quello arrivare a mille bonifici, ciascuno da 35 euro, per raggiungere la cifra che consenta di saldare i 25mila euro delle 41 rate che ancora rimangono in sospeso” dice Fabrizio, che aggiunge “L’idea è nata il 1° Maggio – data simbolica della “festa del Lavoro” – e nonostante l’imbarazzo mi sono deciso a quest’ultimo tentativo per allontanare quei pensieri cupi che mi stavano assillando sempre di più”.

Fabrizio, diplomato odontotecnico ma ex consulente commerciale, appartiene ad una famiglia che non ha mai avuto problemi economici particolarmente gravosi. Ma dopo la morte del padre nel 2009 la situazione è precipitata; il Bar tabaccheria sulla Piazza del paese aveva accumulato gran parte dei debiti che Fabrizio ha ereditato, e la perdita del lavoro l’anno successivo non ha fatto che aggravare la situazione: «SE TROVASSI mille persone disposte ad aiutarmi — dice Fabrizio — avrei risolto il mio problema con Equitalia e per due anni potrei tirare avanti cercando un lavoro. Devo farlo, quando hai un lavoro, hai il tuo posto nella società, tutti sanno quello che sei e quello che fai. Per questo, secondo me, molti si perdono e decidono di farla finita. Le cronache di questi giorni pullulano di tragici precedenti – proprio a Ponsacco, la settimana scorsa, un 45enne si è gettato dal 3° piano di un noto condominio NDA -. Scegliere di vivere è fare un bagno di umiltà. Dio disse “chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete”. Ecco, io ora sono qui a chiedere».

La raccolta a favore di questo coraggioso ponsacchino che non vuole arrendersi non è una sottoscrizione tout court; comprende anche un’estrazione a sorte, con dieci premi in palio scelti tra i cimeli più cari di famiglia. «È il mio modo di ringraziare chi vorrà seguirmi in questa avventura, è tutto legale — spiega Fabrizio — sono tutte cose mie».

C’è un quadro del pittore ponsacchino Giorgio Rocchi, quotato 9mila euro, sette bottiglie pregiate (un Whisky Macallan del ‘61, e sei bottiglie di Porto Feist annate dal 1937 al 1951) e due libri autografati da Pietro Mennea.

Se si arriverà a quota mille bonifici, gli oggetti saranno estratti a sorte, abbinati ai numeri del Lotto del 12 ottobre 2013, giorno della Fiera di Ponsacco. E dieci benefattori se li aggiudicheranno.

Il pensiero di “farla finita” ha sfiorato Fabrizio più di una volta, in questi anni disperati. «Vedo mia madre che invecchia — dice — penso a quando non ci sarà più lei, io che sopravvivo anche grazie alla sua pensione. Se non avessi paura che a 81 anni si è quasi arrivati al capolinea me ne starei tranquillo e farei come adesso, cercherei il lavoro e per il resto vivrei senza spendere. Ma se lei muore e ho sempre da pagare Equitalia, anche la nostra casa potrebbe andare all’asta. Io amo la luce, amo il ballo latino americano, amo ridere. Ma sì, ci ho pensato al buio. Da moltissimo tempo ormai non ho più la libertà di dire “voglio fare questo, voglio andare lì”. Fa paura il buio, così come fa paura ritrovarsi alla mensa Caritas a contenderti il boccone con un bambino, perché è da due giorni che non tocchi cibo e l’istinto di sopravvivenza ti spinge a levargli il pane di bocca. Oggi molte persone danno qualcosa, dopo che molti non hanno chiesto scegliendo di morire. Io so per certo che solo domani saprò quanto mi vergogno. Ma voglio vivere».

Tra gli amici del paese qualcuno si è già mosso. Sabato sera i primi due bonifici sono già arrivati sul conto di Fabrizio. «Tutto sembra una pazzia — dice — ma se mi aiutassero in tanti non sarebbe poi una enorme pazzia».

FABRIZIO PANDOLFINI IN UNA FOTO DEL SUO PROFILO SU FACEBOOK

Fonte: LANAZIONE

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