ENNESIMA TRAGEDIA IN UN LAGHETTO: A CAMPO (SAN GIULIANO TERME) ANNEGA UN SEDICENNE DI CAPRONA, VANO OGNI TENTATIVO DI SOCCORSO…

L'Eco del Monte e del Padule 20 Giugno 2013 0
ENNESIMA TRAGEDIA IN UN LAGHETTO: A CAMPO (SAN GIULIANO TERME) ANNEGA UN SEDICENNE DI CAPRONA, VANO OGNI TENTATIVO DI SOCCORSO…
Era da tempo che intorno a quello specchio d'acqua giravano tanti, 
troppi ragazzini. Ed era inevitabile che accadesse qualcosa di tragico, 
di irreparabile. Forse solo adesso qualcosa cambierà, ci saranno dei 
controlli più severi e verranno fatti rispettare i divieti di balneazione
ma Andrea non potrà più andare a fare un tuffo con i suoi amici...” 
Con queste parole, incrinate dal dolore e dalla rabbia di chi ha 
assistito impotente ad una tragedia sicuramente evitabile, un abitante 
di Caprona, uno dei tanti che conoscevano Andrea Paolino, sedicenne 
gioviale ed attivissimo residente come lui nella frazione di Vicopisano, 
commenta il dolorosissimo episodio di cronaca nera accaduto ieri a
 Campo, località situata a pochi chilometri da Caprona ma nel Comune 
di San Giuliano terme.
Uno specchio d'acqua come ce ne sono tanti sparsi nella piana dell'Arno, 
spesso creati ed alimentati dagli scavi necessari all'assemblaggio di 
mattoni e laterizi, spesso teatro di tante altre tragedie assimilabili a 
quella che ha colpito troppo duramente la famiglia di Andrea.
Ed è proprio la torbidezza dell'acqua a causa del fondo argilloso del “cavo” 
ad aver giocato un ruolo decisivo nell'impossibilità di soccorrere Andrea. 
Nel pomeriggio di ieri (mercoledì 19 giugno), quando Andrea ed alcuni 
amici avevano deciso di andare a fare un tuffo nel laghetto, nessuno poteva 
pensare che quella che sembrava una semplice “scampagnata con bagno” 
si sarebbe tramutata in tragedia. 
Andrea è scomparso mentre stava cercando di raggiungere alcuni compagni 
su un isolotto a circa 30 metri dalle sponde del lago. Avrebbe anche 
immediatamente chiamato soccorsi, ed avrebbe provato a restare a galla 
con tutte le sue forze (Andrea era un discreto atleta seppur non esperto nel 
nuoto, militava infatti nella formazione di calcio giovanile della “Polisportiva 
Casarosa" di Fornacette dove si era accasato da un paio d'anni dopo diverse 
stagioni in forza al NavacchioNavacchio FC”), ma l'acqua era troppo 
limacciosa e profonda per poter aiutare il giovane.
Un malore, una sbadatezza, una semplice disattenzione, la sopravvalutazione 
dellle proprie capacità (fatto assai frequente negli adolescenti e terribilmente 
“ingannevole”...), una corrente d'acqua traditrice... Le ipotesi alla base del 
dramma sono le più varie, ma i sommozzatori hanno spiegato che l'acqua 
del “laghetto” artificiale presenta la sinistra caratteristica di avere una 
temperatura molto elevata (circa 20/22 gradi) in superficie, mentre solamente 
da una profondità di 30 centimetri in giù (ed il lago è profondo in alcuni punti 
anche 10 metri) è letteralmente gelata, capace di intorpidire i muscoli in pochi 
secondi. Alcuni testimoni dicono che il gruppetto di ragazzi di cui Andrea 
Paolino faceva parte avesse mangiato qualcosa poco prima della tragedia, 
ma sarà comunque l'autopsia a stabilire con certezza le cause della morte 
del giovane.

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