UN COMUNE UNICO DEL “MONTE PISANO” ? E’ QUANTO SI PROPONE DI DISCUTERE IL GRUPPO DI STUDIO PRESENTATO A SAN GIOVANNI ALLA VENA

L'Eco del Monte e del Padule 9 Giugno 2013 0
UN COMUNE UNICO DEL “MONTE PISANO” ? E’ QUANTO SI PROPONE DI DISCUTERE IL GRUPPO DI STUDIO PRESENTATO A SAN GIOVANNI ALLA VENA

E’ con la creazione di un Comune unico del “Monte Pisano” che sarà possibile offrire un’alternativa agli accorpamenti coatti decisi in altre sedi, distaccate e completamente avulse dal territorio ?

E’ quanto si propone di approfondire il gruppo di studio presentato ieri pomeriggio – conferenza stampa alle 19, nei locali della ex Scuola elementare di San Giovanni alla Vena – dai rappresentanti delle forze di opposizione delle Municipalità di Buti, Calci e Vicopisano.

Di fronte ad una platea formata da forze politiche del territorio, cittadini presenti a titolo personale e rappresentanti della stampa locale, Marrica Giobbi esponente del Movimento “Per i Cittadini” di Vicopisano, Paolo Bandecca per “Spigai per cambiare” di Buti ed i consiglieri calcesani Paolo Lazzerini, Valter Mignani e Genny Degli Innocenti di “Calci nel Cuore”, hanno dato adito ad una prima serie di riflessioni che finora nessuno, all’interno dei tre Enti interessati alla questione, aveva sviscerato pubblicamente.

E’ pacifico che la questione degli accorpamenti e delle fusioni dei Comuni rivesta un ruolo di importanza capitale per tutte le Amministrazioni locali in questo frangente della vita politica del Paese” ha esordito Marrica Giobbi “Con questa iniziativa noi, forze di opposizione nei rispettivi Consigli Comunali, vogliamo dare modo ai cittadini di conoscere più approfonditamente l’argomento, in maniera che il corpo elettorale CONOSCA la materia del contendere – i pro ed i contro, i vantaggi e gli svantaggi, i prevedibili scenari futuri prossimi o remoti delle nostre singole realtà – nel momento in cui sarà chiamato a votare per il REFERENDUM CONSULTIVO previsto dalla legge ed attraverso il quale si darà inizio all’ineluttabile iter di accorpamento dei nostri tre Comuni nell’una o nell’altra direzione”.

Già, perchè se una cosa certa è emersa dalla Conferenza Stampa di ieri pomeriggio, è che, in una maniera o nell’altra, i Comuni di Calci, Buti e Vicopisano cesseranno di esistere come Enti autonomi: “I segnali in tal senso sono già ben definiti e premonitori” ha aggiunto Paolo Bandecca “Noi butesi, dal 2009 all’interno dell’Unione dei Comuni della Valdera, ne siamo testimoni diretti. Stiamo assistendo ad una ridda di proposte di fusione (Lari con Casciana, Peccioli con Palaia e Capannoli, ecc…), affrancamenti da organismi sovracomunali (Crespina), ed esclusioni dal “tavolo dei commensali” (Terricciola), che dà da pensare in tal senso. Siamo consci che l’indirizzo preso sia quello di “accorpare” i vari Enti più piccoli in “supercomuni” o comunque si voglia definire tali organismi; si tratta di valutare quale sia la collocazione più consona e naturale di ciascun singolo territorio”.

Calci nel Cuore”, per tramite di Paolo Lazzerini, si scaglia contro il presunto abbattimento dei costi della politica che un’ eventuale accorpamento apporterebbe: “Crediamo che sia l’ora di finirla di sventolare questo vessillo della riduzione dei costi senza avere cognizione di quali siano questi cosiddetti sprechi: a titolo di esempio, il Consiglio Comunale di Calci nella sua interezza (tra gettoni di presenza, rimborsi ed altro) costa al contribuente 25.000 €uro all’anno, che se confrontati con l’ammontare dello stipendio annuo di un singolo funzionario collocato “ad hoc” in una delle innumerevoli aziende di servizi legate a doppio alla politica (potrei citare Pisamo come la SAT, Acque Spa come la Società della Salute), che spesso si aggira intorno ai 50/60.000 €uro, fannoveramente sorridere”.

Quindi si tratta di vedere “di che morte dobbiamo morire”, verrebbe da chiedersi ?

Assolutamente no” è la precisazione di Giobbi “L’accorpamento, fusione o comunque lo si voglia chiamare, comporta una serie di vantaggi che sono stati ben lungi dall’essere stati sottovalutati nel corso delle discussioni preliminari che ci hanno condotto fino a questa Conferenza Stampa. Una nuova entità che accorpi più Comuni pre-esistenti goderebbe di un allentamento per 3 anni dal tanto vituperato “patto di stabilità” (rendendo disponibili risorse economiche spesso congelate nelle casse comunali ad investimenti sul territorio), oltre ad una serie di contributi statali e comunitari spalmabili in 10 anni”.

Sono queste le reali motivazioni che ci hanno indotto ad uscire allo scoperto” confermano Lazzerini, Mignani e Degli Innocenti “le risorse che la tanto reclamizzata anche nella recente campagna elettorale Pisana “Area vasta” andrebbe ad aggiudicarsi, dove possiamo che possano essere indirizzate una volta ottenute se non verso il centro nevralgico dell’area vasta stessa ? Calci si ritroverebbe ineluttabilmente a ricoprire un ruolo estremamente periferico, e lo stesso destino ci accomunerebbe a Vicopisano ed a Buti (quest’ultima all’interno di un ipotetico Comune della Valdera che risulterebbe naturalmente pontederacentrico)”.

L’accoglienza dei presenti alla presentazione del “gruppo di studio” non poteva essere più positiva. Oltre al ricevere elogi e consensi riguardo la preservazione di valori quali “le tradizioni e l’identità culturale”, i cinque consiglieri che ieri rappresentavano le forze del territorio del Monte Pisano che non vogliono accettare supinamente decisioni prese nei corridoi del palazzo, hanno anche destato interesse e ammirazione da parte del neocostituito “Movimento 5 Stelle” del Lungomonte Pisano, dettosi “positivamente impressionato dalle logiche e razionali motivazioni che stanno dietro alla genesi di questo gruppo”. FdV

Valter Mignani, Paolo Bandecca, Marrica Giobbi, Paolo Lazzerini e Genny Degli Innocenti

QUESTO IL TESTO DEL COMUNICATO STAMPA RILASCIATO AL TERMINE DELLA CONFERENZA DI IERI, ILLUMINANTE CIRCA LE REALI FINALITA’ DELL’INIZIATIVA NELLA SUA COMPLETEZZA:

Vicopisano, Calci e Buti , tre comuni il cui territorio è ciascuno il completamento degli altri due, compenetrati da un monte generoso e schietto, rischiano nella logica degli interessi dei “grandi”, di sparire di scena, assorbiti od annessi, termine da qualcuno non gradito, i primi due al vasto comune d’area pisana ed il terzo, polverizzato nell’Unione dei Comuni della Valdera.

I segnali sono forti! Da una parte la costituzione di un Comitato “Comune unico area pisana”, le volontà espresse da vari gruppi politici nella competizione elettorale pisana e dall’altra i propositi di fusione di alcuni Comuni della Valdera e l’uscita di altri dalla stessa Unione.

Preoccupati dal precipitare di eventi, che sembrerebbero portare ineludibilmente ad annessioni già studiate a tavolino dai grandi comuni, pronti a fagocitare i più piccoli per asservirli ai propri interessi, in un’operazione d’accorpamento sbandierato come necessario ed inevitabile all’insegna del risparmio dei costi della politica e dei servizi, abbiamo deciso di vederci chiaro.

Avendo a cuore il benessere dei nostri concittadini, che vanno tutelati, come va preservato il territorio dei nostri Comuni che hanno caratteristiche simili e similari, Marrica Giobbi del gruppo “Per i Cittadini” di Vicopisano, Paolo Lazzerini per il gruppo di “Calci nel cuore” e Paolo Bandecca del gruppo “Spigai per cambiare” di Buti, hanno deciso di costituire un Gruppo di Studio attraverso il quale approfondire la questione attraverso una precisa valutazione dei supposti vantaggi politici ed economici sbandierati dai sostenitori delle annessioni in contrapposizione a quelli che invece si produrrebbero con una fusione in un Unico Comune tra i nostri rispettivi Comuni. Solo così sarà possibile spiegare alla gente, a chiare note, cosa sta succedendo affinché partecipi e sia consapevole del futuro che qualcuno, nelle segrete stanze, ha già confezionato e contemporaneamente dare il via ad una capillare campagna di sensibilizzazione tra i residenti, che successivamente potrebbe approdare al referendum di autodeterminazione.

Le valutazioni di questo costituendo Gruppo di Studio, a cui si chiederà di lavorare in tempi rapidi, non potranno prescindere da due considerazioni che riteniamo fondamentali:

l’Italia è la Nazione dei Comuni e non delle Megalopoli o delle Aree Vaste;

i “costi della politica” vanno tagliati là dove esistono veramente sprechi e privilegi e non riducendo la rappresentatività democratica delle popolazioni e dei territori fino ad ora garantita dai Consigli Comunali.

NON SAREBBE UN RISPARMIO MA UN “FURTO” DI DEMOCRAZIA

LA DEMOCRAZIA NON PUÒ ESSERE COLPEVOLMENTE MONETIZZATA!

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