LA DISCUSSA “VIA DELLA SETA” DELLA ROTONDA DI PONTEDERA VERRA’ RIMOSSA… UNA PROPOSTA PER SOSTITUIRLA.

L'Eco del Monte e del Padule 31 Luglio 2013 3
LA DISCUSSA “VIA DELLA SETA” DELLA ROTONDA DI PONTEDERA VERRA’ RIMOSSA… UNA PROPOSTA PER SOSTITUIRLA.

di A. TANTUSSI

Presto verrà rimossa la “via della seta” scultura che viene definita “installazione plurimaterica composta da nove elementi” attualmente posta sulla rotatoria del Villaggio Piaggio. Io sono ignorante assai e mi domando “saddio-dove-sta-la-seta”. Comunque ce ne faremo una ragione. Tutti scandalizzati? Boh…? “Impara l’Arte e mettila da parte” dicevano i nostri vecchi….

Questo rincorrere l’arte d’avanguardia che i “cittadini ignoranti” non capiscono mi sembra un comportamento elitario e aristocratico. Gli “elefanti sui piedistalli”, i “muri di Bay”, le “vie della seta” sembrano inseguire un riscatto culturale dal nostro passato di cittadina concreta, mercantile, famosa una volta per le fiere dei cavalli e del bestiame, imbuto dei commerci della Valdera ed oggi (purtroppo sempre meno) per la metalmeccanica diffusasi in tutto il mondo.

Ma non dobbiamo mica vergognarcene, ci hanno campato generazioni di pontederesi. Secondo me le città non sono una galleria d’arte contemporanea, non dovrebbero essere “abbellite” secondo la sensibilità del Sindaco di turno. Sarebbe meglio, forse, valorizzare il nostro patrimonio storico. Mettere al centro della rotonda posta all’ingresso di Pontedera (detta guarda caso “rotonda Piaggio”) una bella riproduzione di una vespa d’epoca? Troppo scontato? Sì, scontato, ma non culturalmente di basso livello, anzi.

 

In occasione della Giornata internazionale dell’Industrial Design, l’emittente americana CNN ha chiesto a 12 esperti internazionali di individuare le idee che hanno segnato la creatività industriale degli ultimi 100 anni. La Vespa è tra i 12 oggetti cult.

Non è da poco. Ma forse non fa abbastanza scena, forse un doveroso omaggio alla creatività industriale italiana non è abbastanza “radical chic”…

LA VESPA ORIGINALE DEL 1946.

L’ingegner Corradino D’Ascanio, padre della Vespa.

Sono meglio gli “elefanti su piedistallo”, i “muri di Bay”? Forse. Ma costano anche assai (è giusto che il contribuente sappia che queste “consulenze artistiche” incidono in maniera gravosa sulle finanze della Pubblica Amministrazione) . Invece una riproduzione (ingrandita o meno, per questo c’è tempo per decidere…) dello scooter di Corradino D’Ascanio potrebbe persino, chissà, essere finanziata dalla Piaggio che ne trarrebbe per altro un vantaggio pubblicitario non da poco.

Qualcuno mi ha detto: ignorante, c’è già un monumento alla Vespa in piazza della stazione. Dove? In piazza della stazione. Urca, è vero! Ma a parte il fatto che un monumento è cosa assai diversa da una riproduzione, NON ME NE ERO MAI ACCORTO !!!

Anzi, mi ero domandato fra me e me “ma cosa ci fanno due attaccapanni in mezzo alla piazza?” Mi spiego meglio con due foto: da vicino si intuisce qualcosa, ma da lontano, si rimane perplessi…

E comunque se Audrey Hepburn fosse scesa alla stazione di  Pontedera sottobraccio a Gregory Peck, chissà se avrebbe avuto voglia di fare un  giro sull’ “attaccapanni”.

Valorizziamo le cose che abbiamo, come la Vespa, che tra  le altre cose fanno “figo”. Più degli elefanti e della via della  seta…

ALESSANDRO TANTUSSI

3 Comments »

  1. Dante Monastra 1 Agosto 2013 at 09:41 - Reply

    Un giorno ad una mostra, per me quella era psudo arte,…. una nostra amica “intenditrice”..si ,dopo che leggeva le recensioni nelle riviste specializzate sull’arte,apostrofò mia moglie perchè si era espressa con un ” non mi piace” a proposito dell’autore..in quanto bisognava dire , semmai, ” non capisco questo tipo d’arte…”.. Noi siamo rimasti sempre della stessa idea…..se non ci piace un’opera lo diciamo chiaro e tondo…”.fa schifo ” intendendo uno schiaffo alla vera arte.. anche di artisti molto quotati,,senza far nomi..quindi convengo con l’articolo – molto ” chiaro”- di Alessandro Tantussi

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