CRESCE LA PROTESTA PER LA SOPPRESSIONE DELLE CORSE DEL CTT. QUESTA LETTERA ARRIVA DAL COMUNE DI SANTA MARIA A MONTE

L'Eco del Monte e del Padule 12 Agosto 2013 0
CRESCE LA PROTESTA PER LA SOPPRESSIONE DELLE CORSE DEL CTT. QUESTA LETTERA ARRIVA DAL COMUNE DI SANTA MARIA A MONTE

DI ALESSANDRO TANTUSSI

“Una piccola battaglia (piccola ma allo stesso tempo grande come tutte quelle che hanno un risvolto sociale ed incidono sulla vita delle persone). Io ho un amico su FB, una persona che non ho mai visto con i miei occhi. Un ragazzo come tanti, semplice (e sia chiaro che lo dico con affetto). Un giovane come tanti insomma, ma con un piccolo pregio in più: quello di non voler accettare i soprusi. Si tratta di Daniele Nannizzi di Santa Maria a Monte. Lui ha l’abbonamento per gli autobus pubblici del CTT e si reca spesso a Pontedera. Vorrebbe farlo anche e soprattutto la domenica. Trovare gli amici di scuola, fare alcune spese, o magari andare al mare, ma non può più farlo. Il CTT ha sospeso le corse domenicali e festive. Molti sono quelli che subiscono il disagio della scellerata decisione del CTT. I senza patente, giovani gli anziani e malati, prima di tutti. Per esempio, mi segnala Daniele, una signora (di Montecalvoli) che la domenica non può più andare a visitare la madre inferma in ospedale a Pontedera. La signora di Castelfranco che ha un campo a S. Donato dove alleva animali e coltiva l’orticello. La domenica non può andare, l’orto secca e gli animali soffrono la sete. C’è gente che lavora anche la domenica, ma se non ha la patente resta a casa (chi lo fa di mestiere ma anche chi ha trovato un lavoretto per la domenica o la notte sabato/domenica: cameriere/barman/servizio in discoteca/commessa). Di casi simili ce ne sono molti. Daniele ha raccolto 100 firme di persone che come lui vogliono protestare ed ha chiesto a me di sostenere la sua iniziativa. Io lo faccio ben volentieri.

Tra le altre cose il CTT si è macchiato di “indebito arricchimento” perché Daniele ha pagato l’abbonamento anche per la domenica, ma ora la domenica lo lasciano a piedi, come succede a tutti gli abbonati.

Ho lanciato la protesta su Facebook ed anch’io ho un centinaio fra “mi  piace”, condivisioni e commenti. Qualche esempio: Jimmy Scatassa (che ha una rivendita di biglietti) mi segnala il fenomeno dei “portoghesi” totali o parziali: “la società di trasporti che, afflitta da problemi di bilancio, taglia le corse ma dovrebbe forse cercare di combattere prima di tutto il grave fenomeno. Gran parte degli acquirenti (in particolare stranieri) comprano il biglietto da ?1.10 (il minimo) per qualsiasi destinazione. I controlli scarseggiano e i portoghesi totali o parziali continuano ad affollare gli autobus. Iniziamo da queste cose prima di sopprimere le corse, forse il servizio potrebbe migliorare per tutti.” La signora (o signorina non so) Laura Ciampini riferisce che Marti è un paese “tagliato fuori” dal CTT. Già lo era tutti i pomeriggi feriali. Ora pure la domenica e festivi. Per non parlare delle badanti: ce n’è una che si lamenta perché non sa che fare per rivedere la figlia che abita a Pontedera, lei è libera solo la domenica.

Che la protesta sorga dal basso e sia vigorosa. Un mondo per possidenti quantomeno un’autovettura. Le amministrazioni di sinistra si occupino degli ultimi e si facciano sentire con la Provincia di Pisa, uno dei degli enti che detengono la maggioranza del CTT.

Alessandro Tantussi”

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