“PIANTATE IN TERRA COME UN FAGGIO O UNA CROCE”. DOMENICA 18 AGOSTO A TERRICCIOLA UN RACCONTO TRA FEDE E POESIA…

L'Eco del Monte e del Padule 17 Agosto 2013 0
“PIANTATE IN TERRA COME UN FAGGIO O UNA CROCE”. DOMENICA 18 AGOSTO A TERRICCIOLA UN RACCONTO TRA FEDE E POESIA…

Presso il giardino Comunale di Terricciola, con con la cena prevista “in loco”, il racconto della vita di Caterina da Siena* e di Beatrice Bugelli di pian degli Ontani**.

 

Le due donne non si sono mai incontrate: a dividerle ci sono secoli di storia e ad unirle un’infinità di fili sottili e affascinanti. Entrambe analfabete, entrambe nate in famiglie umili si rivelarono straordinarie e caparbie comunicatrici. In due epoche, dove era difficile tutto, figuriamoci essere donna e umile, divennero riferimento di compaesani e di potenti, di intellettuali e Pontefici, di disperati e sovrani. Il racconto si snoda partendo dalla morte e percorre a ritroso le loro vite, rivelando l’intima, seducente affinità delle due storie. Parlare di loro è entrare nel mistero di sapienze sorprendenti, di povertà trasformata, di bellezza come valore assoluto, di talento, di amore di terra e di cielo, di fede.

 


Lo spettacolo è programmato all’interno del festival ‘Utopia del buon gusto’… prima si cena poi si ascolta. Uno spettacolo di e con Elisabetta Salvatori (con l’accompagnamento musicale del violino di Matteo Ceramelli).

ELISABETTA SALVATORI IN UN MOMENTO DELLO SPETTACOLO

*Caterina Benincasa, conosciuta come Caterina da Siena(Siena, 25 marzo1347 Roma, 29 aprile1380), è stata una religiosaitaliana. Canonizzata da papa Pio IInel 461; nel 1970è stata dichiarata dottore della Chiesada papa Paolo VI; è patrona d’Italia, compatrona d’Europae di Varazze. Per quanto riguarda le sue opere letterarie, santa Caterina, semianalfabeta e i cui scritti sono in maggioranza dettati, ha avuto un grande riconoscimento grazie anche alla testimonianza del suo primo biografo, il beato Raimondo da Capua (diventerà dopo Maestro dell’Ordine), suo confessore e testimone diretto del prodigioso dono di saper scrivere e leggere, testimone dunque anche delle sue opere letterarie. È per il Dialogo della divina Provvidenza, dettato ad un gruppo di discepoli che scrivevano alla presenza spesse volte del suo confessore.

**Beatrice di Pian degli Ontani, al secolo Beatrice Bugelli, è stata la più nota poetessa improvvisatrice dell’appennino tosco-emiliano tra Otto e Novecento. Analfabeta ma dotata di un’innata indole poetica e di un’altrettanto rilevante vena creativa, trascorre la sua esistenza tra due piccoli villaggi della montagna pistoiese, il Cornio e Pian degli Ontani. Dopo la morte della madre, accompagna ancora giovanissima il padre nei suoi lavori in Maremma. Si sposa a vent’anni con Matteo Bernardi, molto più anziano di lei, e proprio il giorno del matrimonio, assistendo al contrasto tra due improvvisatori, si lancia per la prima volta nella disputa poetica scatenando l’entusiasmo tra i convenuti. Da allora sarà costantemente invitata ad esibirsi in feste e in cerimonie locali dove riscuoterà grandi successi tra la sua gente.

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