COME ABBATTERE I COSTI DEL CONTO CORRENTE BANCARIO. I SUGGERIMENTI DELL’ANTITRUST

L'Eco del Monte e del Padule 14 Settembre 2013 0
COME ABBATTERE I COSTI DEL CONTO CORRENTE BANCARIO. I SUGGERIMENTI DELL’ANTITRUST

BANCHE: ANTITRUST, CI SONO SPAZI PER RIDURRE I COSTI DEI CONTI CORRENTI. POSSIBILI RISPARMI FINO A 180 EURO MA OCCORRE UNA MAGGIORE INFORMAZIONE AI CITTADINI.

Nonostante un’evoluzione più competitiva del settore, è ancora bassa la mobilità tra una banca e l’altra ma stenta a decollare anche l’applicazione di condizioni più favorevoli all’interno dello stesso istituto: sono necessari interventi normativi che favoriscano la conoscenza dei risparmiatori. I prezzi più alti sono sicuramente praticati dalle banche più importanti, dove si concentra il 70% dei conti correnti. E’ confermata la convenienza dei conti on-line i cui costi sono scesi in misura maggiore rispetto ai conti allo sportello.

Ci sono ancora ostacoli al pieno dispiegarsi della concorrenza nel settore bancario che impediscono una riduzione dei prezzi a vantaggio del consumatore finale e un aumento della mobilità della domanda. Da qui il coinvolgimento dell’ANTITRUST e le conclusioni alle quali è giunta l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che segnala la possibilità di ottenere risparmi fino a 180 euro nei costi della tenuta dei conti correnti.

Dall’indagine, avviata nel marzo del 2011 per verificare l’evoluzione dei costi dei conti correnti rispetto al 2007, anno della precedente indagine in materia, emergono prezzi in calo solo per talune tipologie di correntista e per determinati periodi. Il campione dell’indagine è costituito da 52 banche e oltre 14.500 sportelli, con una rappresentatività pari al 44% in termini di sportelli.

ALLO SPORTELLO PREZZI IN CALO SOLO PER I GIOVANI
Anche le esperienze di tanti risparmiatori confermano i dati raccolti, con vantaggi risibili esclusivamente per determinati settori della popolazione (
per i giovani -19% di spese, ma è doveroso sottolineare che la fascia di età 6-18 anni non spicca certamente per il volume di denaro convogliato presso gli istituti di credito). Per le restanti tipologie di consumatori i prezzi mediani risultano invariati, infatti le variazione rispetto al 2007 sono inferiori all’1%.

Al contrario i costi salgono, soprattutto per alcuni profili, nelle banche di maggiori dimensioni, dove si concentra il 70% dei conti correnti. I prezzi di tenuta e movimentazione di un c/c sono compresi, a seconda del suo utilizzo (quindi in funzione del profilo di correntista) tra un minimo di 53 ad un massimo di 111 euro.

MOBILITA’ ANCORA BASSA
Il tasso di mobilità dei correntisti, che rappresenta l’incidenza dei conti correnti accesi ed estinti sul totale, risulta compreso tra il 10% e il 12%, in linea con i risultati disponibili a livello europeo, e sostanzialmente stabile nel corso degli anni. Ne deriva un elevato grado di dispersione dei prezzi: per i conti allo sportello, la differenza tra il prezzo massimo e minimo è almeno pari a 100 euro ma può anche superare i 150 euro, fino ad arrivare a 180 euro, a secondo del profilo del correntista.

Nonostante queste differenziazioni il grado di fidelizzazione della clientela resta molto elevato ed è bassa la tendenza a rinegoziare le condizioni anche all’interno della stessa banca.

GLI INTERVENTI NECESSARI
Secondo l’Antitrust, per intensificare le dinamiche competitive virtuose finalizzate alla riduzione dei prezzi e all’aumento del benessere dei consumatori occorre muoversi lungo tre direttrici.

1) migliorare il grado di trasparenza delle informazioni.

2) tagliare il legame esistente tra conto corrente ed altri servizi bancari. In particolare, secondo l’Autorità, occorre garantire l’eliminazione di tutti i vincoli, contrattuali o di fatto, non necessari tra conto corrente e altri servizi, quali mutuo, risparmio amministrato e polizze assicurative.

3) ridurre i tempi di chiusura del conto corrente.

FONTE: WWW.EUROCONSUMATORI.EU

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