PIERO LUPETTI, SANDRO ERCOLINI, FILIPPO DEL MORO E FERRUCCIO
BERTOLINI DELLA “COMPAGNIA DI CALCI”.
La discussione sul Comune Unico dell'area Pisana (Pisa, Cascina,
Vicopisano, Calci, San Giuliano terme e Vecchiano) ha suscitato ieri sera
a Calci – presso il Circolo Fascetti, dove ha avuto luogo il dibattito
organizzato dalla “Compagnia di Calci” - un interesse tale da far intervenire
al convegno decine e decine di persone e di addetti ai lavori provenienti
anche da oltre i confini comunali (Pisa, Buti, Vicopisano...). Ciò che ha
stupito maggiormente è stata però la pressochè unanime contrarietà al
progetto sponsorizzato dal Sindaco di Pisa Filippeschi già in campagna
elettorale.
PIERO LUPETTI (LA COMPAGNIA DI CALCI)
Dai rappresentanti dell'Amministrazione (il Vice Sindaco Piccioli in
sostituzione del Sindaco Bruno Possenti impegnato in un irrinunciabile
appuntamento istituzionale), passando per l'opposizione (Paolo Lazzerini
di Calci nel cuore che ha riproposto l'idea di un Comune del Monte Pisano
insieme a Vicopisano e Buti, suscitando interesse e richieste di
approfondimento), fino agli stessi organizzatori dell'incontro, TUTTI si
sono schierato su posizioni critiche nei confronti di ciò che finora è
apparso ai più come un tentativo di estendere l'influenza di Pisa e dei
propri interessi particolari anche all'area vasta composta dalle altre 5
municipalità. Pur con i dovuti distinguo dovuti alle differenti connotazioni
politiche (dai PD nostalgici eredi della vecchia tradizione comunista, ai
centristi, berlusconiani o uomini di destra, ex socialisti o appartenenti alla
sinistra intransigente), ciascuno ha bocciato un accorpamento in una
"Pisa da 200.000 abitanti": "Difenderemo sempre la nostra identità Pisana
ed ogni iniziativa tesa ad aumentare il ruolo di Pisa come centro di
aggregazione, non certamente a discapito delle realtà locali ha esordito
Piero Lupetti della Compagnia di Calci E non ci vengano a raccontare
che la creazione di un Comune unico dell'area pisana sarebbe fonte di
risparmio grazie alla taglio degli amministratori... La realtà e che la
comunità calcesana farebbe la fine del vaso di coccio tra i vasi di ferro".
ANTONIO PICCIOLI (PD)
Gli ha fatto eco Antonio Piccioli: "Il mio è un secco NO motivato da ragioni
che vanno oltre un mero campanilismo. Calci ha poco a che spartire con
le altre realtà presenti nell'aerea vasta; socialmente ed economicamente.
Oltre a ciò sarebbe presumibile una perdita di rappresentanza dei calcesani
per ovvi motivi demografici". Il contributo di Valter Mignani (Calci nel cuore)
è stato particolarmente apprezzato per il tono bipartisan assunto dalla sua
disanima: "Si fa un gran parlare di spending review, ma con tutti gli
inevitabili sprechi connessi alla gestione delle Amministrazioni, proprio
sulla rappresentanza popolare si deve tagliare ? Cancellare ex abrupto
una quota consistente di consiglieri ed assessori comunali eletti dal popolo
(indennizzati nel nostro caso con 13,20 uro lordi a seduta consiliare...),
significa mercificare la democrazia senza ottenere risparmi significativi,
e personalmente mi batterò finchè avrò fiato perchè ciò non avvenga".
VALTER MIGNANI E PAOLO LAZZERINI (CALCI NEL CUORE)
Unica voce fuori dal coro quella di Simone Lo Monaco, rappresentante del Comitato per il Comune Unico dell'area pisana, invitato a fare da contraltare alla discussione, ascoltato attentamente nella sua disamina ma inevitabilmente destinato a aver poca presa sull'auditorio.
SIMONE LO MONACO (COMITATO COMUNE UNICO DELL’AREA VASTA PISANA)