IL CORSO DI SARTORIA A FORNACETTE COME MEZZO DI TRASMISSIONE DI VALORI ED ABILITA’ CHE VANNO PERDENDOSI. “SIATE ORGOGLIOSE DI QUANTO APPRESO” DICE ALLE ALLIEVE IL SINDACO LUCIA CIAMPI.

L'Eco del Monte e del Padule 10 Settembre 2013 0
IL CORSO DI SARTORIA A FORNACETTE COME MEZZO DI TRASMISSIONE DI VALORI ED ABILITA’ CHE VANNO PERDENDOSI. “SIATE ORGOGLIOSE DI QUANTO APPRESO” DICE ALLE ALLIEVE IL SINDACO LUCIA CIAMPI.

Quando cucire diventa un ponte fra le generazioni. Che assicura non solo che le bambine imparino a ricamare sotto la supervisione delle nonne, ma anche – come ha ricordato l’assessore alla cultura Maria Ceccarelli – che si possano trasmettere racconti e vicende del passato cariche di quei valori etici che adesso è sempre più difficile raccogliere.

Esperienza di vita insomma, il tutto nell’ambito di un corso che la “Sartoria della solidarietà” di via Curiel a Fornacette ha organizzato per le ragazzine del paese. «Voglio ringraziare tutte le nostre nonne che hanno insegnato a ricamare alle bambine. Per rendersi conto che hanno imparato bene, basta vedere i lavori che hanno fatto», ha ricordato la “pasionaria” della Sartoria, Iria Parlanti, nella festa di oggi 10 settembre, quando sono stati esposti gli oggetti realizzati durante l’estate. Sono state quasi una trentina le bambine dai sei ai quattordici anni che si sono impegnate nell’apprendere o perfezionare l’arte del ricamo; dalle quindici alle diciotto, tre giorni a settimana per tutto il mese di giugno e quello di luglio.

Il Sindaco Lucia Ciampi con Iria Parlanti.

«Qui è presente un’umanità che si rende parte di una comunità viva», ha detto il sindaco, Lucia Ciampi. «Le due sartorie di Calcinaia e Fornacette danno senz’altro un degno contributo di educazione alle bambine. Le quali hanno imparato quelli che un tempo si chiamavano lavori femminili. Io voglio dirvi – ha chiarito il primo cittadino rivolgendosi alle bambine – che esercitare quelle mansioni non è affatto denigrante ne’ sinonimo di inferiorità o sottomissione al “sesso forte”, ma deve essere inteso come prerogativa del tutto femminile all’approccio di discipline necessarie di sensibilità e precisione; e come tale va curata, coltivata ed esaltata. Voglio dire brave alle allieve e alle maestre che hanno loro insegnato». L’anno prossimo il corso si farà di nuovo. E integrerà, oltre al ricamo, anche il cucito, un giorno alla settimana. «Le allieve impareranno a fare orli, occhielli e ad attaccare i bottoni», ha aggiunto Iria. Che ha anche ricordato la manifestazione di sabato ventotto alle diciassette, presso il parco della Fornace di Fornacette, contro la violenza sulle donne, nell’ambito della festa della Cgil. «Invito tutte coloro che hanno un paio di scarpe rosse a portarle. Mentre eravamo sul monte Serra, nell’ambito delle “vacanze anziani”, abbiamo realizzato delle trecce, che allestiremo insieme alle scarpe a formare una sorta di percorso simbolico». Alla fine della manifestazione, prima del buffet, la consegna dei regali. «Si tratta di oggetti che le bimbe si sono fatte da sé: suor Margherita ha fatto il disegno, loro hanno ricamato e noi donne abbiamo cucito». Questi i nomi delle giovani che hanno seguito l’intero corso con profitto: Raffaella Angiolini, Jasmine Bartoli, Matilde Bartoli, Veronica Barbieri, Gaia Cardia, Francesca Cagiano, Miscen Ciampi, Giulia e Greta de Luca, Claudine dela Luna, Eleonora Ferraro, Anastasia Ferrucci, Azzurra Franchi, Emma Frizzi, Sara Giacomelli, Debora e Sara Giusti, Chiara Milano, Maria Mirabella, Noemi Norcia, Lucrezia Palai, Matilde e Ludovica Piparo, Sara e Letizia Paoli, Alice Principi, Alessia Stanculescu, Sindi Shkullaku, Matilde Zambito.

Jacopo Paganelli

L’esposizione dei lavori ed alcune delle giovanissime allieve.

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