I consiglieri comunali Paolo Lazzerini di “Calci nel cuore”,
Marrica Giobbi di “Per i Cittadini” (Vicopisano), Paolo
Bandecca di “Spigai per cambiare” (Buti) e Laura Barsotti
di "Tradizione e Futuro" (Vecchiano) ringraziano il
consigliere comunale Raffaele Latrofa, esponente di
“”, attraverso il quale hanno scoperto
informazioni sul Trasporto Pubblico Locale di vitale
importanza per la vita delle comunità in cui vivono.
“Le informazioni non sono mai pervenute alle minoranze per
un modo poco democratico di gestione del potere, oppure esse
giungono solamente filtrate per impossibilità di sottacere
questioni così delicate. Di fatto le minoranze sono escluse
dal processo partecipativo, ma tramite Latrofa abbiamo
presenziato alla commissione congiunta svoltasi presso il
comune di Pisa sul “Trasporto Pubblico Locale ed
aggiornamento sulla gara regionale” dicono i Consiglieri.
“Dall’esposizione dell’assessore Gay emerge che
l'Amministrazione di Pisa va tutelando gli interessi della
città in Regione, preoccupando seriamente in vista di un
possibile ruolo da capofila che essa potrebbe ricoprire
nel paventato Comune d’area vasta”. Quanto alla criticità
venutasi a creare in seguito alla creazione nel 2012 di
CTT Nord, i succitati consiglieri comunali vorrebbero
sapere: “Quali sono stati i criteri che hanno portato
alla nascita di una megaditta di “fantozziana memoria”
che ha azzerato gli attivi della pre-esistente CPT
(affogati nell'oceano di passività portate in dote da
altre aziende confluite nel CTT nord), come e da chi
saranno sanati i debiti che ad oggi oscillano tra i 5
ai 7 milioni di euro, se esiste la volntà di partecipare
alla gara (inizio 2015) per il riordinamento del servizio,
se corrispondono al vero le voci di un prossimo
spostamento di direzione, uffici ed officine a Prato e
come sarà gestito il Trasporto Pubblico Locale fino alla
presa in carico da parte del gestore unico”.
Le opposizioni apprendono con rammarico “la decisione di
togliere 250 €uro dalla busta paga degli autoferrotranvieri,
atto che sottintende un coinvolgimento dei lavoratori nella
situazione debitoria dell’azienda, decisione che mal si
concilia con le politiche sbandierate da una “sinistra”
che non sembra più saper difendere le classi sociali più a
rischio”.