OSSERVAZIONI E CRITICHE ALL’OPERATO DELL’AMMINISTRAZIONE VICARESE DA PARTE DEL CONSIGLIERE GIOBBI: IL DIBATTITO E’ APERTO.

L'Eco del Monte e del Padule 19 Dicembre 2013 0
OSSERVAZIONI E CRITICHE ALL’OPERATO DELL’AMMINISTRAZIONE VICARESE DA PARTE DEL CONSIGLIERE GIOBBI: IL DIBATTITO E’ APERTO.

Marrica Giobbi, consigliere comunale di Vicopisano della lista civica “Per i Cittadini”, risponde al convegno/dibattito tenutosi sabato presso l’aula magna delle scuole medie condotto dal Sindaco Juri Taglioli ed a cui hanno preso parte tanti cittadini, desiderosi di ascoltare direttamente dalla voce delle Istituzioni quanto fatto dall’Amministrazione nel corso del mandato in scadenza nella prossima primavera.

Riportiamo di seguito quanto recapitatoci dal consigliere:

Vicopisano ha davvero fatto il possibile per contenere le tasse, come sostiene il sindaco?Partiamo dalla considerazione che dal 2009 il comune ha un introito che a parte Peccioli, gli altri 37 comuni della provincia di Pisa non hanno: una media di circa 650.000 euro in più all’anno, che deriva dai canoni di sfruttamento dell’acqua di Uliveto, una risorsa che avrebbe dovuto calmierare l’appetito fiscale, ma così non è stato. A partire dall’IRPEF la cui aliquota ha raggiunto lo 0,6%, mentre a Pisa ad esempio non supera lo 0,2% Un’aliquota che si somma al prelievo dello stato e della regione è applicato non in formula progressiva cosicché se per i redditi fino ai diecimila euro si è esentati, al disopra di tale importo anche solo di qualche centesimo, si paga sull’intera cifra. Quanto all’IMU, di trentanove comuni della provincia di Pisa, solo nove hanno sforato l’aliquota del 4 per mille relativa alla prima casa e addirittura a Cascina, che non ha introiti aggiuntivi, l’aliquota è stata abbassata al 3,9 per mille. Se avessero scelto di mantenere a 0,76 il prelievo sulle seconde case, ne avrebbe ricevuto un impulso il turismo ed il mercato immobiliare, un modo per far girare un’economia asfittica, ma così non è stato ed il prelievo è schizzato allo 0,96. Dal 2009 ad oggi prima con la Tia e dallo scorso anno con la Tares si è avuto un aumento dei costi sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani con un incremento nel 2010 del 10%, ancora del 10% nel 2011, del 6% nel 2012. Si è poi sbandierato che nel 2013 l’aumento era di appena dell’1,50%, ma il proclama è stato smentito dalla richiesta di copertura dei costi avanzata da Geofor che a fronte di un piano finanziario iniziale di € 1.379.367 presentato a giugno, a novembre, è lievitato di altri centomila euro, che sono stati ripianati con l’assestamento del bilancio comunale, con i soldi dei cittadini che potevano essere utilizzati magari per dare impulso a dei voucher sociali irrisori per i quali sono stati destinati appena tremila euro, uno spot pubblicitario dell’amministrazione. Quanto alle fasce di reddito agevolate per il servizio mensa scolastica, chi supera € 11.000 di ISEE paga € 3,6 a pasto e c’è da dire che moltissime persone superano questa soglia e tanti ritengono che il Comune dovrebbe rivedere questo limite giudicato troppo basso. Si vanta la filiera corta, ma l’olio sui tavoli della mensa non è quello del monte pisano e proviene dal Piemonte, così il pesce, che non arriva dai dintorni, ma dagli oceani. Quanto all’asilo nido, che ha solo ventisei iscritti a fronte di una potenzialità ricettiva di trentacinque bimbi, a monte di un progetto di finanza dove la regione ha contribuito con € 800.000 ed il privato, “Infanzia servizi” ha sostenuto una spesa di € 667.000 circa, per 29 anni oltre alle rette dei figlioli riceverà dal comune, € 140.000 pari ad un totale di € 5.060.000; senza dubbio Infanzia Servizi sarà contenta dell’investimento, ma non altrettanto lo sono i cittadini, che vedono scemare le risorse a discapito di molti e a vantaggio di pochi. Quanto ai lavori pubblici di emblematici c’è la mancata rotonda a forma di fagiolo a Lugnano in località Foce Maschio, ma la chicca additata dalla gente con risolini di commiserazione è la pista ciclo pedonale al buio e senza lampioni – per aggiungerli si pagherebbe ulteriormente – , che da Lugnano porta al vecchio percorso di Noce: 480 metri all’emblema dello spreco che ci sono costati intorno ai 160.000 euro, quando con un percorso alternativo ed efficiente si sarebbe speso un terzo. Sempre a Lugnano incombe il gassificatore sperimentale in ottimo stato, che nessuno si è azzardato a demolire e sul quale l’amministrazione, colpevole d’aver premiato tale progetto in consiglio comunale ancora prima dell’approvazione del progetto in regione, non ha fatto sapere più nulla, all’insegna della massima trasparenza e del disinteresse nei confronti della salute dei cittadini, dell’ambiente e della salvaguardia stessa dell’acqua di Uliveto. Il risparmio di centomila euro sui costi del personale non è stato fatto per bravura e sagacia amministrativa, ma imposto per legge con il blocco del turn over, con l’eliminazione del difensore civico (assunto senza concorso), così come anche la cessazione dell’incarico dell’architetto assunto a chiamata diretta per le qualità di alta specializzazione… poi naufragate sulla pista ciclo pedonale Lugnano-Noce! Così come l’uso dell’albo pretorio on line, o della Pec, o i protocolli informatici, trattasi di ineludibile adeguamento alle innovazioni della pubblica amministrazione. C’è da dire che l’amministrazione non è stata in grado di dare le risposte che aveva promesso in campagna elettorale sulla gestione del territorio e sulla prevenzione dei capricci climatici, eludendo una pulizia sistematica delle caditoie, per non parlare di quella delle strade. In caso di acquazzoni si potrebbe riproporre l’allagamento ad esempio di Cevoli, non essendo stato fatto nulla sul rio Brandano, a parte una parziale ricavatura. Tutti aspettano ancora il progetto della cassa di esondazione che metterebbe al sicuro la zona. Massima delusione per il mancato rilancio del centro storico vicarese che langue ed è sempre più spento. Recentemente si è evitato di investire nell’abbattimento delle barriere architettoniche e Vicopisano non è a misura di disabili o di non vedenti. Il comune non è neanche stato in grado di far realizzare gli stendardi che ospitano i manifesti pubblicitari delle giuste dimensioni, quanto alla riduzione dei mutui preciso che nel 2013 il comune provvede ad estinguere un debito per mutui contratti precedentemente, di € 267.174,37. Non è mai stata presa in considerazione dall’amministrazione una drastica riduzione, un taglio ai costi della politica che in un quinquennio ha sforato i 500.000 euro tra indennità di carica di sindaco ed assessori”.

L’ESPOSIZIONE DI SABATO SCORSO DEL SINDACO TAGLIOLI

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