Barbara Pulvirenti, bientinese purosangue e creatrice del gruppo "sei di
Bientina se...", non si attribuisce primogeniture di sorta, ma ammette
candidamente di aver preso in prestito l'idea dai vicini cascinesi e
pontederesi: "La cosa mi ha subito intrigato, anche a Bientina infatti,
sopravvivono tuttora ricordi e tradizioni, perchè non coniugare la novità
dei social network con le memorie storiche del paese ? Infatti il gruppo
sta incontrando un successo sempre crescente, con adesioni entusiastiche
da parte degli internauti di tutte le età.
BARBARA PULVIRENTI: Il piacere più grande oltre al successo del gruppo è stato riscontrare negli interventi dei membri un’educazione ed una misura veramente… di altri tempi !
ALESSANDRO ANDREOTTI
Come dimenticare personaggi come Enos Morelli, pioniere del volo ultraleggero e grande suonatore di tromba nella filarmonica cittadina ?
Di argomenti se ne affrontano
a bizzeffe, Sempre con il massimo rispetto e senza mai trascendere
nell'offensivo o nel personale sottolinea Barbara E' la cosa del gruppo che
più mi piace, e di questo ringrazio gli oltre 700 membri che sinora hanno
aderito.
Chi rimpiange il cavallino di Guerrino; "Chi non si è mai fatto i capelli lì
sopra ?" ed in tanti ricordano le scuole elementari dalle suore con Suor
Caterina e le sue lezioni di ricamo ("quasi uno status symbol allora..."
confida Loretta Modena, la mamma di Barbara); il pievano Don Falaschi
- parroco dal 1950 al 1997 ed il suo integralismo cattolico unito ad una
disponibilità d'altri tempi, ed i tanti personaggi di paese con i relativi
soprannomi: Borda, Peticche, Mao, Zan Zan, la Pupa...
A proposito di soprannomi, Fabrizio Tabitto Degli Innocenti, fiero ed
orgoglioso bientinese adesso trapiantato in Liguria, ha pubblicamente
sollevato una questione il cui successo (oltre 60 mi piace) lascia intuire
quanto spesso l'interrogativo si sia presentato alla mente dei concittadini:
"Non sei di Bientina se... non ti sei mai chiesto che caspìta di nome sia...
Espedito !".
FABRIZIO DEGLI INNOCENTI
Essere bientinese significa anche battezzare i propri figli con nomi curiosi, un po’ demodeé ed inevitabilmente… criptici.
Gettonatissimi gli aneddoti, innocenti e lontani anni luce dall'irruenza
odierna.
"Un giorno alle medie entrò in classe Sca (altro soprannome leggendario)
durante una lezione di francese, e chiese al professore se potesse fare
una domanda agli alunni; il professore acconsentì, e Sca di rimando:
Ragazzi, un ciavete mi'a un RAMARRO ? Apriti cielo !"; ed ancora: "Chi
ricorda quell'ometto con i capelli tinti e col giubbetto di pelle coi
peneri che veniva al Bar per telefona' alla ganza ? Un giorno ce lo beccò
la moglie e... quante gliene dette !". Spassoso il botta e risposta tra
chi ricorda i film di Franco e Ciccio o di karate al vecchio cinema del
Ducci e chi puntualizza: Al Cinema del Ducci ci ho passato tutto il
fidanzamento a vedere i film con Bruce Lee, se non moriva così presto
l'avrei invitato al matrimonio !!!.
CARLO FERRANTI
Un iniziativa lodevole, che potrebbe avvicinare i giovani alla Bientina che fu, ai suoi valori, alle sue tradizioni, alle sue storie…
Spesso tra le storie di paese si scovano delle vere perle, come i versi
dedicati da Giuseppe Ferranti a Faustino, il vecchio robivecchi e postati
sulla pagina del gruppo dal nipote Carlo:
Calamita vivente sei, Faustino
ovunque vi sia odore di ferraccio
tu in sella all'ansimante vecchio Apino
sei sul posto a togliere d'impaccio
quanti invocano te, per liberarli
dai ferri o da legni pien di tarli.
Francesco De Victoriis