Inaugurata la “Fonte del Porto” a Vicopisano.

L'Eco del Monte e del Padule 14 Aprile 2014 0
Inaugurata la “Fonte del Porto” a Vicopisano.

Sabato scorso è stata inaugurata la “Fonte del Porto” all’interno del parcheggio La Torretta in via Lante a Vicopisano: si tratta del diciottesimo impianto realizzato dal gestore Acque SpA in provincia di Pisa che fornirà acqua gratuitamente. Come previsto nel Piano di Ambito, infatti, il gestore è tenuto a dotare ciascun Comune di 1 fontanello di acqua “immediatamente buona da bere”. Il progetto “Acqua ad Alta Qualità” vuole anche sensibilizzare la cittadinanza ad utilizzare l’acqua del rubinetto per ridurre l’impatto ambientale della plastica e del trasporto delle bottiglie.
Il nome scelto per il fontanello vicarese, suggerito dal Prof. Giovanni Ranieri Fascetti, rende omaggio all’avamposto pisano che ha messo Vicopisano in posizione strategica per il trasporto delle merci verso Firenze, fino alla seconda metà del XVI secolo quando l’Arno fu deviato.
All’inaugurazione erano presenti tanti residenti, il sindaco Juri Taglioli e il presidente di Acque SpA Giuseppe Sardu che ha brindato con il Sindaco e ha provveduto a far consegnare ai presenti alcune brocche in vetro per attingere e conservare l’acqua.
“Dopo la fonte di Cucigliana e i due Fontanelli a cura della Coperativa sociale Il Melograno (La Nonna a Uliveto e Giovannello a San Giovanni), anche Vicopisano dispone di un nuovo fontanello, nell’ottica di offrire a tutti i residenti punti di approvvigionamento di acqua pubblica. Le fonti a Vicopisano e a Cucigliana danno acqua gratuitamente; i fontanelli a Uliveto e San Giovanni, che prevedono anche l’erogazione di acqua frizzante e refrigerata, hanno un piccolo costo di 5 centesimi al litro per le spese di gestione che garantiscono anche il pronto intervento in caso di guasti.” – commenta il Sindaco Taglioli – “L’acqua della Fonte del Porto è la stessa distribuita dall’acquedotto ma trattata al fine di ridurre i composti del cloro. Si tratta di un bel servizio per i residenti e per i turisti. Il manufatto in pietra e mattoncini, nel quale è inserito l’impianto, evoca una sorta di casetta dell’acqua e ben si inserisce nel contesto del borgo.”
L’acqua distribuita nel Comune di Vicopisano proviene dalla falda delle Cerbaie, attraverso la centrale idrica di Bientina, i cui pozzi prelevano ad una profondità di circa 35 metri; e, in piccola parte, dalla sorgente del Tinto. Lo strato di argilla, che separa dalla superficie quello di ghiaia e sabbia in cui scorre l’acqua, assicura un’ottima protezione da inquinamento, tanto che l’acqua del sottosuolo è buona da un punto di vista microbiologico. La salinità, ovvero la quantità di sostanze disciolte (la cui presenza è dovuta esclusivamente alla naturale solubilizzazione di sali contenuti nelle rocce e nei minerali) è medio-alta. Per conservare le buone caratteristiche microbiologiche originali nella rete di distribuzione è aggiunto biossido di cloro. 

 

 

Il sindaco Taglioli ed il presidente di Acque SPA Sardu brindano all’inaugurazione.

 

Scheda storica per spiegare il nome “Fonte del Porto”, a cura del Prof. Giovanni Ranieri Fascetti


Fu al tempo degli Etruschi che l’Arno assunse una grande importanza come via degli scambi commerciali tra le città dell’interno della Toscana e i popoli del Mediterraneo; all’epoca Pisa si sviluppò come ricco centro commerciale e potenza talassocratica e qui, in prossimità della confluenza del ramo navigabile dell’Auser (nome antico del Serchio) in Arno, nacque un porto fluviale e, intorno a questo, un importante centro abitato. 
Questo porto divenne strategico al tempo dei Longobardi; sul colle che lo dominava sorse una “Sala”, una fortezza a controllo dello stesso e della via di Monte Bardone, via che collegava Pavia, capitale del Regno d’Italia con il ducato della Tuscia e con gli altri ducati longobardi del centro e meridione d’Italia, passando da Vicopisano.
La Sala Auseris controllava militarmente l’accesso alla Serezza (nome che dal medioevo fu attribuito a questo ramo del Serchio), e costituiva quindi un importante avamposto difensivo per Lucca, capitale della Tuscia. Con la ripresa dei commerci nel Mediterraneo, intorno all’anno Mille, l’Arno tornò ad essere una grande via dei commerci e Pisa rinacque come importante città commerciale e grande potenza marittima.
Ai tempi della Repubblica Pisana e dopo la successiva conquista fiorentina di questo territorio (1406), nell’area del porto, nelle giornate di punta del commercio mediterraneo, transitavano  ogni giorno centinaia di battelli carichi di mercanzie e materie prime. Questi traffici fecero del Castello di Vico, la città che si era sviluppata intorno al porto, il secondo centro dello Stato, definito al tempo “il gioiello dei Pisani”.
Con l’allontanamento del corso dell’Arno, voluto dal governo mediceo nella seconda metà del XVI secolo, con una rettifica del corso del fiume funzionale ad abbreviare il viaggio delle materie prime dal mare all’interno della Toscana, Vicopisano rimase esclusa dal passaggio del grosso dei flussi commerciali. Fino alla metà dell’800 rimase attivo il percorso fluviale della Serezza per merci e viaggiatori in viaggio tra Lucca e il Porto di Livorno, ma l’epoca della grande prosperità era rimasta un ricordo lontano.
Oggi del porto di Vico non rimane che il ricordo e le sue strutture che giacciono sotto terra.

 

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