A LUGNANO VINCE IL PALIO IL CIUCO DI “POZZO ANTICO”, MA E’ LA RICOSTRUZIONE DELLA LIBERAZIONE DEL PAESE (1° SETTEMBRE 1944) CHE EMOZIONA E SORPRENDE.

L'Eco del Monte e del Padule 23 Settembre 2014 0
A LUGNANO VINCE IL PALIO IL CIUCO DI “POZZO ANTICO”, MA E’ LA RICOSTRUZIONE DELLA LIBERAZIONE DEL PAESE (1° SETTEMBRE 1944) CHE EMOZIONA E SORPRENDE.

La IX edizione del “Palio dei ciuchi” di Lugnano, vinta per la 5^ volta della contrada di “Pozzo Antico”, è stata vissuta con emozione fin dal mattino in virtù dell’accuratissima e toccante ricostruzione della liberazione del paese (1° settembre 1944), allestita dalla “Associazione Culturale Lugnanese” con il contributo decisivo della “Linea Gotica Lucchesia”, l’associazione che ha fornito i mezzi ed i costumi. Con Nico Marchetti, presidente della Ass. culturale lugnanese, riviviamo i momenti salienti della giornata di domenica: “Siamo enormemente soddisfatti ed orgogliosi di aver portato oltre 1500 persone in piazza – esordisce Marchetti – un risultato non da poco per una frazione come la nostra. L’affermazione del “Pozzo Antico”, davanti a “San Giorgio”, “Monte Bianco” e “Il Poggio”, rischia di passare in secondo piano di fronte alla stupenda riproposizione storica del primo pomeriggio”.

L’ARRIVO SOLITARIO DI “POZZO ANTICO”.

In effetti la gara, che si corre su un anello di 150 metri da percorrere tre volte e si è consumata nel breve volgere di 40 minuti (dalle 18 alle 18: 40) a dispetto delle futili polemiche sollevate – senza troppa fortuna, per la verità – dal “Movimento Aspecista”, è da sempre quasi un pretesto per accendere i riflettori su Lugnano, sui lugnanesi e sulle attività benefiche svolte dall’associazione. Lo stesso Marchetti conferma: “Il Palio dei ciuchi, che si disputa in onore dei SS. Quirico e Giulitta, è un’occasione per vivere e perpetrare anche nei più giovani le gioie e i drammi consumati in riva all’Arno. La corsa potrebbe essere definito un contorno, pur divertente spettacolare ed emozionante (sempre disputato nel pieno rispetto degli animali), al “cuore” della manifestazione: quella ricostruzione e rievocazione storica che impegna i lugnanesi fin dal mese di gennaio/febbraio”. Mai come quest’anno l’organizzazione ha fatto centro. La ricostruzione dell’arrivo degli americani è stata curata fin nei minimi particolari, a partire dalle divise dei due eserciti (quello tedesco e quello statunitense), i sidecar, le Jeep, le armi, finanche le mitiche barrette di cioccolata che gli americani erano soliti dispensare alla popolazione finalmente libera dal giogo dell’oppressione e della fame.

” Ringrazio caramente i testimoni sopravvissuti alla guerra che ci hanno fornito le testimonianze indispensabili alla ricostruzione – continua il presidente della Associazione – tutti i 150 figuranti, impeccabili nei loro costumi da tedeschi, americani, o vestiti di stracci come i lugnanesi del 1944, tutti coloro che hanno avuto un ruolo pur piccolo ma sempre importante nell’allestimento della festa, le centinaia e centinaia di visitatori accorsi per un giorno a Lugnano, e naturalmente… I CIUCHI, senza i quali non saremmo probabilmente qui, a raccontare una domenica indimenticabile”.

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