ALL’OTTO M’ARZO – di Barbara Barsotti

L'Eco del Monte e del Padule 4 Ottobre 2014 0
ALL’OTTO M’ARZO – di Barbara Barsotti

ALL’OTTO M’ARZO: quando è festa per davvero.

(Barbara Barsotti)


Oggi è l’otto Marzo.

Come tutte le mattine, tranne il sabato che posso dormire fino alle 8 perché faccio festa al lavoro e non ci sono partite in programma, mi alzo alle 6 :30 . Scaldo il the che ho preparato la sera. Tommaso (mio figlio più grande) si alza da solo fa colazione, si prepara, mi dà un bacio e se ne va . Mio marito Enzo lo stesso.

Scarico la lavatrice, stendo i panni e ricarico la lavatrice. Scarico la lavastoviglie e preparo un semipronto per il pranzo. Dopo vari tentativi senza successo, sono costretta a svegliare Riccardo (il “piccolino”) minacciandolo di morte. Farfuglia qualcosa, ma poi si alza e io rifaccio i letti. Si prepara, mi da un bacio e se ne va a scuola.

Finalmente sola. Faccio colazione guardando il TG, ma lo vedo senza seguirlo, perché penso a cosa mettermi indosso oggi, che è martedì e so che a Bientina c’è il mercato. Potrei comprare frutta e verdura ed in posta andarci domani…

Mi attivo. Sparecchio la colazione, apparecchio per il pranzo, mi vesto , mi trucco, mi parrucco, mi faccio un bel sorriso allo specchio e via !

Freddo ? Caldo ? Non lo so, non posso pensarci perchè devo concentrarmi su quello che ho da comprare e sul tragitto che devo fare senza perdere tempo.

Cammino veloce e a testa bassa, per non incrociare qualcuno che conosco e con il quale dovrei essere cordiale; ed io, al mattino, non sono mai cordiale !

Il mio banco della frutta è vuoto . Alè, farò presto ! Compro dieci carciofi , due chili di patate, un chiletto di mele e due di arance . Per ultima una bottiglia d’olio. Ora posso andare a lavorare.

Non porto l’orologio  maso che sono in perfetto orario, me lo sento.

Attraverso la strada a passo deciso con le buste piene di roba e pese come piombi, ma penso fra me “ Forza Barbara, che serve a rafforzare i bicipiti! Vai! Forza!”. Ed allora stringo la presa sulle buste, allungo il passo , alzo la testa e vado !

Con i tacchi !!!

Cerco l’auto con lo sguardo per capire quanto devo soffrire ancora perché comincio a sentir freddo , ho il naso paonazzo, ed ho praticamente perso l’uso delle dita delle mani e dei piedi. Finalmente vedo la mia auto li’ a 10 metri, davanti al Tabois. Ancora un ultimo sforzo…

Azz…! Devo recuperare le chiavi della macchina dentro la borsa ma la manovra è complicata. Allora provo a posare le borse della spesa per terra con delicatezza, ma nel chinarmi mi cede un tacco e mi si piega la caviglia. Nel trovare l’equilibrio per non cadere comincio ad alzare e abbassare le braccia come un cavatappi e alla fine riesco a non ruzzolare …. Io. Ma le mele no, loro cadono ed iniziano a correre sfrenate verso la libertà.

Con un impeto di energia e di rabbia mi slancio sulle mele in fuga; con i tacchi, le 20 dita in necrosi per il freddo e le buste della spesa in mano mi muovo agile come un funambolo colto da un attacco di diarrea mentre è in equilibrio sul filo.

Raggiungo le mele, le raccolgo, le rimprovero e le rimetto nella busta.

Stronze mele tanto vi mangio !”

Torno a passo deciso davanti allo sportello dell’auto. Le chiavi, più giudiziose delle mele, mi sono venute in mano da sole. Mentre apro la portiera mi guardo intorno per controllare che nessuno abbia assistito alla scena, ma è capitato tutto davanti ad uno dei bar pasticceria più frequentati di Bientina all’ora in cui tutti fanno colazione … TUTTI HANNO VISTO TUTTO !

I più discreti fingono di leggere il giornale, guardano distrattamente la tazza del cappuccino, simulano una chiamata al cellulare… ma li’ sull’angolo incrocio lo sguardo di un gruppetto di tre uomini che senza pudore alcuno mi fissano con ancora involto  i segni delle risate che si sono fatti guardandomi.  Quasi riconoscenti per aver allettato la loro colazione con la mia comica del mattino, mi fanno un cenno di saluto. Io li fulmino pensando: “se qualcuno si azzarda a dirmi “buon giorno “ o peggio ancora “tanti auguri”, gli scaglio un carciofo contro!

Finalmente in auto, seduta, al caldo, tiro un sospiro di sollievo ma non posso ancora rilassarmi. Adesso inizia la corsa per il timbro del cartellino in orario.

Ma che fatica !!!

Già, perché io sono una donna, e appartengo al sesso debole. E per questo faccio fatica, e per questo oggi mi fanno gli auguri , perché oggi è la mia festa , la festa della donna !

Auguri ? A me ? Oggi ? Con questo splendido esordio di prima mattina ? Eh no…! Oggi li faccio io gli auguri , sì, ma agli uomini !

Auguro a tutti gli uomini che lavorano all’aperto che oggi l’aria sia fredda, pungente e comunque invasa da zanzare, a tutti i manager rampanti di avere le segretarie nel pieno periodo premestruale ed agli impiegati od operai di avere ogni insostituibile collega donna a casa con l’influenza, così da dover  prendere le loro telefonate e fare anche il loro lavoro.

Auguro ai benzinai che le pompe si blocchino ogni 50 cl di benzina erogata per obbligarli a stare fuori al freddo e con la pompa in mano il più a lungo  possibile, ai “dotti, medici e sapienti” di incappare solamente in stranieri incapaci di dire dove e quanto gli faccia male obbligandoli a scoprirselo da soli.  Ai contadini auguro che le galline si blocchino a metà durante la posa e che debbano aiutare il pollame a tirar fuori l’ovetto fresco uno ad uno, e a mano. Auguro ai rappresentanti e ai camionisti di stare in coda un paio d’ore per un tamponamento causato da una donna che stava mettendosi il rossetto mentre guidava, e ai calciatori di capitare a giocare in uno stadio posto proprio sul tragitto migratorio di uno stormo di anatre che decidano di

scaricarsi“ proprio mentre sorvolano il rettangolo verde. Auguro ai VIP o presunti tali (tronisti, opinionisti, presenzialisti…) di ricevere la telefonata della mamma scandalizzata e furente che ha scoperto le foto osé della fidanzata del loro “bambino” su Novella 2000 , ed ai membri delle forze dell’ordine che le loro consorti  sbaglino il bucato riducendo la divisa di due misure, “strizzandoli” e costringendoli ad un’apnea durante l’intero turno di lavoro, auguro a tutti i papà che stamattina accompagnano il bimbo a scuola di sentirsi rivolgere sulla porta della classe l’angosciosa frase “Babbo, mi scappa la cacca…”, ed infine a tutti i politici “maneggioni” di pestare il ricordino lasciato dal Fido di turno (possibilmente un alano affetto da problemi digestivi e  diarroici) proprio  mentre si stanno recando, già in ritardo, a una riunione di vertice !

Semplicemente, vorrei che anche per gli uomini oggi fosse un giorno un pochino più difficile degli altri e per me solo più divertente !

Risparmio i Nonni, ai quali auguro, dovunque essi si trovino in questo momento, di potersi godere il profumo delle mimose, i colori dei fiori appena sbocciati ed il timido tepore dei primi raggi del sole di primavera; i cinguettii allegri degli uccellini più intraprendenti che escono a cantare nonostante l’aria ancora pungente… E che sicuramente saranno femmine !!!


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