LA MEDIA “FRANCESCO DI BARTOLO” VOLA A BRUXELLES AD ILLUSTRARE LE PROPRIE METODOLOGIE DI LABORATORIO DIDATTICO. UN’ECCELLENZA CHE VEDE BUTI PRIMEGGIARE IN EUROPA

L'Eco del Monte e del Padule 10 Ottobre 2014 0
LA MEDIA “FRANCESCO DI BARTOLO” VOLA A BRUXELLES AD ILLUSTRARE LE PROPRIE METODOLOGIE DI LABORATORIO DIDATTICO. UN’ECCELLENZA CHE VEDE BUTI PRIMEGGIARE IN EUROPA

 La scuola media “Di Bartolo” di Buti è stata selezionata (insieme ad altre 15 da tutta Italia ed altri istituti europei) per esporre ad un convegno scientifico in programma a Bruxelles alla fine di settembre, in un week-end dedicato alle metodologie educative realizzate attraverso progetti scientifici, finanziato dalla Comunità Europea. “Un traguardo importante, che è solo uno “step” nel percorso didattico ed integrato che stiamo realizzando a Buti – dice la Prof.essa Claudia Mazzanti di scienze e matematica, coordinatrice del progetto e che volerà in Belgio nell’ultimo fine settimana di settembre per relazionare a colleghi e responsabili europei: “Nel novembre scorso abbiamo iniziato ad assemblare un acquario completo di flora e fauna, in primavera siamo passati all’allevamento dei bachi da seta, ed infine all’osservazione di tre esemplari di “‘insetto stecco” in cattività. Tutto senza tralasciareciò che avevamo iniziata, ai ragazzi è servito per assumersi delle responsabilità, familiarizzare con la natura che ci circonda, ed integrare le conoscenze teoriche con la pratica” spiega la “Prof”.

Gli studenti sono tuttora entusiasti dell’esperienza di laboratorio: “Anche gli avvenimenti più traumatici come la morte di un pesciolino ci hanno insegnato qualcosa” dicono “abbiamo appreso che l’equilibrio di un ecosistema può essere compromesso in maniera drammatica anche per una leggerezza come l’aumento di temperatura di solo 0,5 gradi dell’acqua. Se pensiamo a tutte le teorie sul surriscaldamento globale, all’effetto sera o all’emissione di gas nocivi in seguito alla produzione industriale “selvaggia”, viene veramente da rabbrividire: non vorremmo che noi e i nostri figli un brutto giorno ci ritrovassimo “a pancia in su” come i poveri pesciolini di un acquario…”.

Gli studenti di Buti nell’aula laboratorio.

Le sorprese per i ragazzi sono giunte anche da settori insospettabili: “Attraverso l’esperienza con i bachi da seta siamo venuti a conoscenza di un aspetto della nostra storia affascinante e sinora a noi sconosciuto. L’insegnante ci ha illustrato la leggenda che narra le peripezie dell’introduzione dell’allevamento del baco da seta in Europa, ed attraverso questa commistione fra più discipline abbiamo toccato con mano il significato di un’istruzione a 360°”.

Egidio, Marie, Emma, Sergei, Edoardo, Zoe, Francesca, Giulia, Andonia… sono solo alcuni dei protagonisti di questa “performace” della scuola media di Buti, che unanimemente concordano nel riconoscere anche alle prof.esse Daniela Pieraccini e Francesca Bombaci un ruolo determinante. “La presenza di Francesca Bombaci nel suo ruolo precipuo di insegnante di sostegno, dà modo di sottolineare una delle finalità dell’intero progetto” conclude la Prof.essa Mazzanti “Il fatto che l’Europa preferisca privilegiare didattiche rivolti a tutti, compresi gli allievi con problematiche o bisogni educativi speciali”.

Francesco De Victoriis   

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