La congiuntura economica è tuttora "delicata", giusto per usare un eufemismo, ma nonostante tutto Bientina
accoglie nell'arco di poche settimane ben cinque nuove attività commerciali.
Un'ulteriore eccezione alla regola che vede commercio ed imprese del territorio annaspare nelle paludi di
una crisi persistente. Sarà la forza della primavera, che "niente sarebbe se non avesse dormito d'inverno"
parafrasando il poeta portoghese Josè Saramago, Nobel per la letteratura 1992, o saranno altri imperscru=
tabili fattori ad infondere in Bientina e nei bientinesi questa esuberante vitalità che incorona il paese di San
Valentino una volta ancora "splendida eccezione" nell'intera zona ?
Il presidente dell'associazione commercianti bientinesi Alessandro Cai propende senza indugi per la
seconda ipotesi: "La primavera c'entra fino ad un certo punto - è la sua prosaica risposta - A Bientina non
facciamo altro che esaltare le caratteristiche del territorio, storicamente porta d'ingresso alla Valdera per chi
proviene dalla lucchesia, centro trafficato anche per chi da Pisa si inoltra verso l'interno (e viceversa), svincolo
obbligato dei traffici di una consistente porzione dei residenti nella Toscana centro occidentale. Chi apre
un'attività a Bientina non può esimersi dal confronto con i propri colleghi commercianti che già lavorano qui
- prosegue Cai - Sa di dover offrire un servizio impeccabile, originalità e competenza nel proprio settore, qualità
condite da una disponibilità ai massimi livelli".
Insomma, per aprire un negozio a Bientina ed entrare a far parte del consesso dei commercianti (CCN di
Bientina) bientinesi non c'è un vero e proprio esame di ammissione, ma Cai ed il consiglio sono sempre
disponibili a dare consigli, strategie commerciali, salvaguardare il livello qualitativo degli esercizi per il quale
Bientina è giustamente famosa .
“La vocazione commerciale di Bientina va affermandosi ogni anno di più – riprende Cai – Non si spiegherebbe
altrimenti il numero di attività di ogni tipo presente in un comune di 8000 abitanti (gli iscritti al CCN sono poco
meno di 150), più o meno un negozio ogni 50 residenti. E' evidente che Bientina attira clienti anche dai paesi più
o meno limitrofi. Dalla Valdera, dai centri sparsi lungo la via che porta a Lucca (Pieve di Compito, Capannori,
ecc...), finanche da Pontedera, Cascina o Pisa”.
Come un alchimista dei tempi andati che ha scoperto la formula per trasformare in oro il vile metallo, Alessandro
si guarda bene dallo svelare il segreto del successo, ma alcune sue indicazioni sono illuminanti: “Sino a pochi
anni fa Bientina veniva definita “il paese degli antiquari”, ma oggi anche questa attività è entrata in una crisi che
sembra definitiva e irreversibile. Gli antiquari però, ci hanno lasciato in eredità un valore insostituibile: la pas=
sione per il lavoro unita a un'imprescindibile competenza nel proprio campo specifico”.
Professionalità. Forse è questo uno degli ingredienti della formula per il successo ? Sembrerebbe di sì, ma
tutto sarebbe vano se a questo fattore non si unissero la collaborazione con i colleghi, umiltà, organizzazione
collettiva e partecipazione. Un mix che ogni anno sfocia nella “festa dei commercianti”, evento che nel 2015 ha
radunato con la “noche cubana” oltre 12.000 persone nel paese di San Valentino. “Senza la mutua collabora=
zione non sarebbe possibile imbastire un appuntamento del genere a “costo quasi zero” – prosegue Cai –
L'amministrazione comunale, è vero, ci dà una mano notevole (canoni per l'utilizzo del suolo pubblico azzerati,
fornitura di energia elettrica e servizi di vigilanza...), ma i costi della festa sono niente se rapportati ad altre
manifestazioni organizzate nella zona. Mi risulta che per la “notte bianca” di Pontedera ogni anno si rischi un
passivo di decine di migliaia di €uro, mentre a noi i conti tornano sempre. Eppure, facendo le debite proporzioni,
se nel 2015 Bientina, paese di 8000 abitanti, attirò 12000 persone, alla “notte bianca” di Pontedera sarebbero
dovute accorrere almeno in 60.000...”
Un dato ben lontano dalla realtà, senza considerare che richiamare personaggi del calibro di Luca Barbarossa
o i “carneadi” Debora Iurato e Nico Di Palo, o i comici di Zelig Matteo Cesca e Daniele Maggini ha pesantemente
influiti sul bilancio finale della festa.
Ma tornando al “fenomeno Bientina”, perchè Luca Musumeci, ex proprietario di un negozio di modellismo in
Largo Roma, ha pensato di aprire nuovamente il ristorante"Uva Fragola" di via Polidori, chiuso ormai da
qualche anno.
LUCA MUSUMECI (RISTORANTE “UVA FRAGOLA”)
"Innanzitutto perchè conosco bene l'ambiente bientinese - sostiene Luca – e la passione mi ha spinto a prose=
guire in una tradizione familiare. Mio padre gestisce un ristorante in Sicilia, e questo ci permetterà di integrare le
specialità locali con piatti tipici della mia terra d'origine. Pasta con le sarde, caponata, pasta alla Norma, bistec=
che di tonno e pesce spada o gli insuperabili dolci cannoli, cassata... tutte portate grandemente apprezzate in
ogni dove, e che stando all'affluenza della prima settimana di apertura, riscuotono un enorme successo anche
qui”.
Alessia Ciacchini, butese di 24 anni, ha capito le indicazioni dei commercianti bientinesi, e domenica scorsa ha
inaugurato in via Don Sturzo il centro estetico "Sentirsi Donna". "Dopo gli studi a Firenze e qualche anno di
esperienza come dipendente ho deciso di mettermi in proprio - racconta - Bientina è il paese ideale: crocevia tra
Valdera, Valdarno e lucchesia, già conosciuta come piazza commerciale piena di iniziative ed iperattiva, dove
"gelosie" ed "egoismi" praticamente non esistono".
ALESSIA CIACCHINI (CENTRO ESTETICO “SENTIRSI DONNA”)
Nelle prossime settimane ancora 3 aperture in programma. Tra due giorni appena, domenica 9 aprile sarà la
volta della rosticceria/gastronomia "Il mestolo magico" di Maida e Maria in via Pacini, il 16 la
pasticceria "Cuore di zucchero" in via Polidori, e con ogni probabilità prima della pirotecnica "festa dei
commercianti" del 17 giugno, un'altra pasticceria in piazza Vittorio Emanuele.
Se non è un miracolo, poco ci manca.
"Nessun segreto, ripeto - chiosa soddisfatto il presidente del CCN Alessandro Cai in accordo con il “mentore”
Luigi Nesti - Solo lavoro, passione e professionalità. Quando altrove si fa festa, si prende un giorno di vacanza
o si fanno le ferie. a Bientina si lavora, si “tira su la serranda” come diciamo da queste parti, sempre col sorriso
sulle labbra ed ognuno orgoglioso del proprio ruolo nella società".