Ben cinque equipaggi che potrebbero presentarsi alla santa Messa in onore
di Santa Ubaldesca patrona del paese, e solamente uno “ufficiale”,
riconosciuto cioè dalle rispettive deputazioni dei rioni, nelle acque d'Arno a
regatare per aggiudicarsi il cencio. Questo lo scenario surreale che potrebbe
prospettarsi a Calcinaia per l’edizione numero 181 della festa che da sempre
ha visto i tre rioni del paese darsi battaglia.
Mai battaglia è stata forte e sentita come quella di quest’anno. Lunedì sera,
dopo le dichiarazioni sul web e sulla stampa, i dibattiti e i battibecchi che han=
no infiammato il paese della nozza nei giorni scorsi, la discussione si è
spostata in sala Don Angelo Orsini, con un'assemblea pubblica convocata
dai rioni “La Nave” e “Montecchio” per spiegare i motivi di rottura con la
Deputazione di Santa Ubaldesca e il rione Oltrarno.
A partire dal 2012 i tre rioni costituivano un apparentemente “granitico”
comitato per la festa «rivivi il passato», organizzata la sera precedente alla
regata in sostituzione della sfilata storica della domenica mattina precedente
il 2012.
“La Nave” e “Montecchio” uniti nella protesta a rendere note le ragioni per le
quali non parteciperanno alla festa del sabato sera: le due associazioni si
sono sentite messe da parte nella realizzazione della serata, fondamentale a
loro avviso per dare lustro alle peculiarità e capacità organizzative di ogni
rione. Vani i tentativi di costituire un comitato unico con la Deputazione di
Santa Ubaldesca. A seguito della decisione dei due rioni di non partecipare
alla festa, ma presenziare comunque a tutte le cerimonie, anche le due
squadre di vogatori hanno scelto di disertare la regata, decisione che era
nell'aria da tempo ma che solo lunedì scorso ha trovato l'ufficialità.
GRANDE CLAMORE ha sollevato il fatto che la regata a quanto pare si farà
comunque, ma con vogatori «stranieri», ovvero non calcinaioli come da
tradizione, che gareggeranno sulle barche verde e blu, quelle dei due
rioni “ribelli”.
Tra brontolii, mugugni, persone che si sono alzate e hanno abbandonato
l'assemblea, provocatorie dichiarazioni di intenti del tutto avulsi dalle
rievocazioni storiche (“quella domenica me ne andrò al mare” la frase più
gettonata...) sembra che un punto di accordo almeno per quest’anno non
si troverà.
E nonostante gli incontri avvenuti in separata sede tra rioni, deputazione
di Santa Ubaldesca – l'organismo “super partes” che sovrintende l'intera
manifestazione, festa + regata, ndr – e amministrazione comunale, che ha
da parte sua rinnovato l’impegno per ulteriori riunioni.
Forse la “vera verità” sta in tasca a chi, prendendo la parola e rivolgendosi
ai rappresentanti dei rioni, Deputazione e comune, ha detto di non aver mai
assistito ad un'assemblea talmente affollata.
«Mai vista una partecipazione del genere, vuol dire che ai calcinaioli la festa
del paese interessa davvero, ma i cittadini non vogliono questa festa.
Si dovrebbe guardare meno agli interessi personali. La festa è bella se tutti
collaborano e se riusciamo a trasmettere questa tradizione ai nuovi abitanti,
ai nuovi residenti di Calcinaia, a chi si è trasferito in riva all'Arno da altre
località, ai giovani che vanno facendosi adulti nel segno di una tradizione
consolidata. Ormai non ci si diverte più. Povera Santa Ubaldesca !».
Purtroppo per quest’anno, a meno di un miracolo, per la prima volta la festa
non sarà un momento di gioia per tutto il paese, ma motivo di ulteriori dissidi.