“INSOSTENIBILI SCENE DA FILM HORROR” L’ACCUSA DI UN BUTESE ALLA GESTIONE DEL CIMITERO

L'Eco del Monte e del Padule 1 Giugno 2016 0
“INSOSTENIBILI SCENE DA FILM HORROR” L’ACCUSA DI UN BUTESE ALLA GESTIONE DEL CIMITERO
ASTOLFO BASCHIERI

ASTOLFO BASCHIERI

“A Buti nemmeno i morti possono riposare in pace !” tuona Astolfo Baschieri, 64 enne pensionato butese che ieri ha assistito con la moglie Maristella alla disepoltura della salma del suocero Natale Frediani, scomparso nel settembre 1999 e da allora tumulato nel cimitero comunale.
“Un’operazione macabra ed irrispettosa, compiuta per ovviare agli annosi problemi ben noti a tutti i butesi. Dopo lo scempio di ieri non sono disposto a tollerare oltre, e mi faccio portavoce di una protesta condivisa” dice Astolfo ancora turbato.
“E’ stato il pianto di mia moglie e le reazioni indignate delle signore presenti a spingermi ad uscire allo scoperto – sbotta Astolfo – Non è possibile che i parenti dei defunti assistano a scene degne di un film horror, offensive della memoria dei nostri defunti”. Operazioni alla stregua di “seconde esequie”, secondo Astolfo, e ripetute con una sinistra cadenza prevista per legge. “Dopo 10 anni i resti possono essere riesumati per controllare lo stato di decomposizione, e poi ancora dopo 5 anni, e così via, di 5 anni in 5 anni” precisa “Non è obbligatorio, ma a Buti è necessario per sopperire alla cronica mancanza di spazio per le sepolture, e così ci troviamo di fronte ad indecenze di questo tipo”. Temi delicati, perchè al dolore dei familiari va ad aggiungersi l’umana reticenza nel trattare simili argomenti. In questo caso poi, l’operazione non è servita a granchè, perchè il corpo di Natale era praticamente incorrotto: “Ormai è appurato che occorre un periodo di tempo ben maggiore perchè un corpo possa essere rimosso. Mio suocero sembrava deceduto da pochi mesi – dice ancora Astolfo – Mia moglie e mia figlia non hanno retto allo stress emotivo, la lapide è stata danneggiata e rimessa al suo posto dopo essere stata ricoperta di terra. Oltre alla ferita morale un danno economico di oltre 1000 €uro”.

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Una soluzione ci sarebbe secondo Baschieri: “Il mai realizzato allargamento del cimitero – suggerisce – Sul retro della struttura c’è un’abitazione espropriata da 10 anni, proprio per far spazio alle sepolture. Anna, l’ex proprietaria adesso ospite di una struttura a Casciana, pochi giorni fa mi ha chiesto se la sua casa esistesse ancora: “Come no !” ho risposto “Chi vuoi che la tocchi ?”. Astolfo si farà così promotore di una raccolta di firme (la prima sarà Sara Bini, una delle signore che hanno assistito alla scena) per portare il problema all’attenzione della nuova amministrazione, qualunque essa sia. “Perchè il dolore e i sentimenti non hanno colore politico” conclude.

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