SABATO DAVANTI AL CONSORZIO MACELLI DI SAN MINIATO MANIFESTAZIONE DI “NOMATTATOIO”

L'Eco del Monte e del Padule 25 Luglio 2016 0
SABATO DAVANTI AL CONSORZIO MACELLI DI SAN MINIATO MANIFESTAZIONE DI “NOMATTATOIO”

Risale a due giorni fa – sabato 23 luglio – la manifestazione organizzata da un gruppo di attivisti che si sono riuniti di fronte al Consorzio Macelli di San Miniato Basso, in via F. Guerrazzi 80 a San Miniato, per dare visibilità allo sterminio legalizzato che avviene in questi luoghi.

“L’appuntamento rientrava nell’ambito delle iniziative della campagna NOmattatoio – spiega Silvia Pecorari, attivista di Firenze – “NOmattatoio” si propone di evidenziare le pratiche violente ed istituzionalizzate che sono implicate nella produzione di carne ed allo stesso tempo responsabilizzare la collettività, attraverso la documentazione di cartelli, letture e volantini, su questa enorme ingiustizia sociale di cui tutti siamo involontariamente complici”.

L’intento degli attivisti, in definitiva, è quello di destare l’attenzione dei media e avviare un serio dibattito pubblico sulla legittimità o meno del consumo di carne.

“L’idea di andare davanti ai mattatoio per testimoniare la realtà di sofferenza, violenza e morte celata dietro quei cancelli è nata in Canada nel 2010, grazie ad Anita Krajnc – prosegue Silvia – L’evento radunò un gruppo di persone particolarmente sensibili, ed è ispirandosi a loro che Rita Ciatti ed Eloise Cotronei hanno dato vita alla campagna ‘NOmattatoio‘ e dal dicembre 2014 organizzano presidi a cadenza mensile davanti al mattatoio di Roma. In poco tempo, alla Capitale si sono ispirate altre città in Liguria, Lombardia, Abruzzo, Marche e Toscana.

Estratti dal Manifesto di NOmattatoio  (di Rita Ciatti ed Eloise Cotronei)

La campagna NOmattatoio nasce dall’idea di accogliere e dare forma a un sentimento condiviso da molti e che da tanto, troppo tempo, era nell’aria: andare a protestare, in maniera nonviolenta, davanti al luogo significativamente più simbolico – e simbolico perché è lì dentro quelle mura che si concentra il maggior numero di uccisioni – dello sfruttamento degli animali: il mattatoio (o i mattatoi di altre città).

Il nostro scopo quindi è quello di documentare il più possibile ciò che volutamente è tenuto nascosto o vuole essere rimosso; in poche parole, quello che ci interessa è mostrare il dietro le quinte dello sfruttamento degli animali e farlo in maniera sistematica, continua, organizzata; esattamente come sistematica, continua, organizzata è la macchina che implacabilmente procede nello stritolare i corpi di individui senzienti.

Lottare contro lo sfruttamento degli animali – di cui il mattatoio è simbolo per eccellenza – è una questione di giustizia che riguarda la collettività nel suo complesso.

Per questo motivo chiediamo il sostegno e la partecipazione di tutti in quanto singoli individui che, preso atto di questa ingiustizia, decidono di unirsi alle proteste mensili.

Modalità di partecipazione al presidio

Tenendo presente che siamo corpi che scendono in strada a rappresentare lo sterminio legalizzato di altri corpi, invitiamo tutti i partecipanti a mantenere un comportamento rispettoso, pacifico e non aggressivo. Lo scopo non è insultare i singoli, né gli addetti al mattatoio o i conducenti dei tir che trasportano gli animali, ma fare luce sulle pratiche di violenza istituzionalizzata e resposabilizzare la collettività – attraverso la documentazione di cartelli, letture, volantini ecc. – su questa enorme ingiustizia sociale. Si raccomanda di porgere i volantini con educazione e gentilezza, evitando di rispondere a eventuali provocazioni.

Ci teniamo a far chiarezza su quanto vogliamo comunicare, vale a dire, come detto sopra, che la questione animale non è e non può essere un qualcosa che riguarda solo i cosiddetti “animalisti”, ma la collettività intera in quanto, se nessuno può dirsi pienamente colpevole, tutti siamo in qualche modo corresponsabili di questo sterminio legalizzato e normalizzato e per questo chiediamo espressamente che i partecipanti ai presidi non portino materiale (volantini, striscioni, cartelli, magliette, spillette o altro) che facciano riferimento ad associazioni o partiti politici. Anche perché siamo contrari al sistema gerarchico istituzionale che si tramanda il potere e siamo contro ogni tipo di discriminazione e sfruttamento.

Modalità di adesione alla campagna

NOmattatoio nasce per mettere in luce le pratiche di violenza istituzionalizzate e per questo normalizzate e accettate dalla collettività, che trasformano gli animali in cibo e ne rinnegano l’individualità, considerandoli solo mere risorse rinnovabili.

La campagna consiste in presidi mensili nei pressi o di fronte i mattatoi, da cui prende, per negazione, il nome.

NOmattatoio è caratterizzato da modalità di partecipazione ben precise: durante i presidi NOmattatoio, infatti, ognuno di noi è lì per dare un volto agli animali dimenticati e uccisi nell’invisibilità totale.

Chiediamo che a testimoniare ci siano persone non sostenute da sigle di associazioni, che si presentino come semplici attivisti e persone comuni e che quindi non portino materiale (striscioni, cartelli, volantini, depliant informativi) o altro che possa far riferimento ad esse.

Il messaggio che vorremmo mandare, infatti, è che la questione animale non riguarda solo le associazioni animaliste, ma la collettività tutta.

Allo stesso modo non vogliamo bandiere di partiti politici perché siamo contrari al sistema istituzionale che si tramanda il potere e siamo contro ogni genere di gerarchia, sfruttamento e discriminazione di individui senzienti.

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