72° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DI CASCINA. IL SINDACO RINGRAZIA TUTTI GLI INTERVENUTI, CONDANNA IL FASCISMO E CITA JEFFERSON

L'Eco del Monte e del Padule 4 Settembre 2016 0
72° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DI CASCINA. IL SINDACO RINGRAZIA TUTTI GLI INTERVENUTI, CONDANNA IL FASCISMO E CITA JEFFERSON

Non più di 30 minuti fa, alla conclusione delle celebrazioni del 72° anniversario della liberazione di Cascina dall’occupazione tedesca della seconda guerra mondiale, il sindaco Susanna Ceccardi ha “postato” su Facebook il suo personale ringraziamento a tutti coloro che sono intervenuti alla cerimonia ed alle autorità che hanno voluto presenziare.

Un giorno come questo non può che essere celebrato in perfetta unità e armonia da tutte le persone e con tutte le persone amanti della libertà” si legge nel comunicato “una libertà che il secolo scorso ha visto stuprata dalla follia criminale di stati totalitari, che hanno oppresso i propri cittadini e trascinato il mondo in sanguinose guerre di aggressione. I fatti sono noti ma la rievocazione storica, oltre il semplice ricordo dell’ignominia fascista deve condurci a una riflessione su come la brutalità dello stato totalitario abbia potuto avere il sopravvento sulle coscienze individuali”.

Non possiamo che essere concordi con quanto affermato, ma sono anche altri i passaggi di questo ringraziamento che ci hanno colpito, per la spontaneità, la subitaneità della pubblicazione, per i significati reconditi che esso assume alla luce della particolare ed ancora complessa situazione socio-politica cascinese; un territorio che solo poche settimane fa si è ritrovato a cambiare totalmente indirizzo, passando da una prevedibile e quasi scontata affermazione elettorale della coalizione di sinistra ad una inattesa vittoria della coalizione di centro-destra guidata appunto da Susanna Ceccardi.

Onorare i nostri morti non può ridursi a un semplice e superficiale gesto che dura il tempo dello sventolio di una bandiera” prosegue nel suo ringraziamento in occasione del 72° anniversario della liberazione il sindaco di Cascina: “E’ nostro dovere cosa possa spingere l’essere umano ad abbandonarsi alla barbarie del totalitarismo, che sotto qualsiasi colore e sotto qualsiasi bandiera, ha sempre la stessa matrice: la violenza. Il fascismo non è stato semplicemente un attacco alla democrazia, ma un tentativo di annullamento della coscienza individuale e delle libertà di ogni essere umano. Lo statalismo e le sue empie degenerazioni come il fascismo in Italia, il nazionalsocialismo in Germania e il comunismo in Unione Sovietica, sono stati attacchi criminali contro il bene più prezioso donatoci dal nostro ingegno e dalle nostre coscienze”.
Il tratto più subdolo e perverso del fascismo è proprio questo: la sua pretesa di essere legale e quindi anche legittimo” prosegue “Processi farsa, esilio per i dissidenti, censura, oppressione, indottrinamento dei giovani, consenso di massa ottenuto con il terrore… Fascismo significa dunque annichilimento, sovvertimento di quei valori non negoziabili che derivano dal diritto naturale”
“In conclusione, ringrazio particolarmente i rappresentanti dell’ANPI ed il suo Presidente Bruno Possenti, Guglielmo Picchi e chi ha portato a Cascina il ricordo di chi ha combattuto sul campo per la libertà, ringrazio la comunità ebraica il cui apporto alla lotta contro l’oppressione nazifascista è una delle pagine più eroiche della nostra storia. Vorrei infine salutare e ringraziare, pur da questo piccolo puntino sulla carta geografica che è Cascina, i rappresentati degli Stati Uniti d’America che versarono il sangue di tanti giovani per liberare l’Italia e l’Europa (ben 65.000 caduti americani soltanto in Italia) e per essersi poi fatti garanti delle nostre libertà di fronte al totalitarismo sovietico”.

L’ultima parte del discorso di ringraziamento del sindaco infine, va in una direzione inattesa e che ci sorprende. In tutta onestà, proprio mentre leggevamo queste righe per poi riportarle su “L’Eco del monte…”, pensavamo proprio a questa dichiarazione:

Vorrei omaggiare tutti voi e i nostri ospiti attraverso le parole di uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America – conclude Susanna Ceccardi – Oltre due secoli fa scriveva Thomas Jefferson nella dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America (1776):

Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità”.

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