A CASCINA ANCHE LA SEDUTA SUL REFERENDUM SUSCITA POLEMICHE. ELENA MEINI (PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE) SPIEGA NEL DETTAGLIO LE MOTIVAZIONI DI QUESTA SEDUTA “APERTA”…

L'Eco del Monte e del Padule 18 Novembre 2016 0
A CASCINA ANCHE LA SEDUTA SUL REFERENDUM SUSCITA POLEMICHE. ELENA MEINI (PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE) SPIEGA NEL DETTAGLIO LE MOTIVAZIONI DI QUESTA SEDUTA “APERTA”…

 

«Abbiamo voluto dare un momento di dibattito e riflessione ai cittadini» sostiene «Non possiamo occuparci solo di bilancio delibere e mozioni. E poi i consiglieri hanno rinunciato al gettone di presenza…»

Le dichiarazioni di Elena Meini, presidente del Consiglio comunale di Cascina, a seguito agli articoli di stampa pubblicati in questi giorni e relativi all’opportunità o meno di convocare la seduta del Consiglio comunale aperto di oggi, mercoledì 18 novembre 2016, avente come tema il referendum costituzionale del 4 dicembre, sono tese a glissare sul polemico coro di obiezioni proveniente da sinistra, orchestrato dalle solite voci che dal mese di giugno dissentono continuamente su qualsiasi iniziativa presa dalla giunta.

«Tengo a precisare che il consiglio comunale aperto sul referendum costituzionale è stato voluto e deciso in conferenza dei capigruppo su mia proposta – ha spiegato la Meini – L’obiettivo era quello di offrire alla città un momento ulteriore di dibattito e di riflessione finalizzati ad un voto consapevole».

Ad esempio non tutti i cittadini sono a conoscenza del fatto che per il referendum del 4 dicembre NON E’ PREVISTO UN QUORUM specifico, ragion per cui, a prescindere da quale sarà il dato di affluenza alle urne, sarà la maggioranza dei SI’ o dei NO a decidere cosa ne sarà della Costituzione.

Più “Sì” permetteranno una “rivisitazione” del testo, più “No” lasceranno tutto invariato.

«Pensando che, come in tutti i consigli comunali d’Italia dove si è svolta una seduta aperta sul referendum, molti dei quali a guida PD, anche qui si potesse svolgere un regolare dibattito sul tema – prosegue Elena Meini – Non immaginavo che i consiglieri del Pd si rifiutassero di partecipare, non dando così la possibilità ai cittadini di assistere ad un confronto tra le ragioni del “Sì” e del “No”».

«Ribadisco che la seduta non è stata decisa da nessun partito né tanto meno dal sindaco Susanna Ceccardi – prosegue la presidente del consiglio – il consiglio comunale, che è il massimo organo rappresentativo della città, deve occuparsi non solo di bilanci, delibere e mozioni, ma dovrebbe, secondo il mio modesto parere, offrire anche un servizio informativo su temi di carattere nazionale o internazionale, e quello del referendum del 4 dicembre è uno di questi casi…».

«Tengo anche ad informare i cittadini che i consiglieri che hanno annunciato la loro presenza hanno già firmato i documenti per rinunciare al gettone e che quindi il consiglio comunale non avrà nessun costo aggiuntivo per l’ente, mi preme anche chiarire che la seduta è legittima».

«Dopo tali considerazioni mi viene in mente un’unica motivazione per cui i consiglieri del Pd di Cascina abbiano fatto tanto clamore sul tema: perché il loro partito sul referendum non è compatto, ma diviso tra una parte a favore del “No” ed una parte a favore del “Sì”».

FONTE: COMUNE DI CASCINA (UFFICIO STAMPA)

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