“AGRITECH”: A BIENTINA, BUTI, CALCINAIA E PONTEDERA SI IMPARA A COLTIVARE E A FARE IMPRESA FINO DALLA SCUOLA

L'Eco del Monte e del Padule 2 Giugno 2017 0
“AGRITECH”: A BIENTINA, BUTI, CALCINAIA E PONTEDERA SI IMPARA A COLTIVARE E A FARE IMPRESA FINO DALLA SCUOLA

Presentato a BUTI nei giorni scorsi il progetto di agricoltura tecnologica e sostenibile.

Il nome dell’intera iniziativa, approvato e finanziato dal MIUR (ministero dell’istruzione) rende bene l’idea delle finalità del progetto: creare un percorso formativo che preveda l’utilizzo della tecnologia per il sostentamento delle tecniche agricole.

Tutto nasce a Pontedera, all’interno dell’istituto tecnico “E. Fermi”, con il decisivo contributo delle classi dell’Istituto comprensivo “Iqbal Masih” di Bientina e Buti, ed il supporto della scuola di Calcinaia.

Il coinvolgimento dell’Università di Pisa (facoltà di Agraria), delle associazioni di categoria e dei produttori stessi e di numerose aziende agricole sta a dimostrare quanto il nuovo modello di apprendimento e questo nuovo approccio alla materia ed alle tecniche di coltivazione sia stato ben accolto dai diretti interessati.

Le attività pratiche e la teoria saranno sviluppate nelle scuole primarie testè citate proprio per aiutare a far nascere nei giovanissimi studenti la passione per lo studio delle discipline tecniche applicate.

Saranno realizzate colture all’aperto ed in serra, si svilupperanno metodi di produzione agroalimentare, e si sperimenteranno modelli di ricerca e di studio.

L’introduzione è illuminante circa le finalità ultime dell’intero progetto: “L’intituto tecnico FERMI è una realtà riconosciuta a livello nazionale come all’avanguardia nell’educazione all’imprenditoria – si legge – ed anche gli Istituti aderenti al progetto (Bientina, Buti e Calcinaia) sono da anni impegnati nell’impartire un approccio ad un corretto stile di vita e all’attenzione ai cambiamenti climatici ed ambientali”.

Particolare risalto è stato giustamente dato all’aspetto della sensibilizzazione dei giovani verso lo sbocco pratico e lavorativo del settore agroalimentare, non solamente con pressochè certa creazione di nuove imprese e nuovi posti di lavoro in ambito specifico, ma anche verso lo sviluppo del settore turistico ed enogastronomico (agriturismi, ristoranti, alberghi, centri d’accoglienza, ecc…)

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