LA PROTESTA DEGLI OSPITI DE “LA TINAIA” VISTA DAI CASCINESI…

L'Eco del Monte e del Padule 1 Luglio 2017 0
LA PROTESTA DEGLI OSPITI DE “LA TINAIA” VISTA DAI CASCINESI…

IL RAGAZZO INTERPELLATO DAL SINDACO MOSTRA L’ACQUA RACCOLTA DIRETTAMENTE DALL’IMPIANTO IDRICO DEL CENTRO DI ACCOGLIENZA…

Le pessime condizioni igienico-sanitarie nelle quali versano gli oltre 80 profughi del rifugio “LA TINAIA” di Santo Stefano a Macerata, indegne di un paese civile a giudicare da quanto filmato dal sindaco di Cascina Susanna Ceccardi e confermato dagli stessi profughi, hanno dato adito ad un… “vespaio” di opinioni, commenti, polemiche che ha pochi precedenti nella cronaca recente del comune di Cascina.

Dato il tema a dir poco… “delicato”, insieme a dei giudizi sensati, espressi correttamente seppur univoci nel criticare le direttive giunte dall’alto all’amministrazione cascinese, i commenti beceri, oltraggiosi e offensivi sfiorano la maggioranza.

Consola il fatto che la gran parte di essi sono formulati in un italiano talmente sgrammaticato e scorretto da poter supporre lo scarso livello dell’autore (o autrice).

Ma tra gli oltre 50 post (tra quelli al video di Susanna Ceccardi e quelli all’articolo dedicato ieri mattina all’argomento da L’eco del monte e del padule…) ce ne sono alcuni che vale la pena citare.

Tra questi ci ha colpito il commento Antonio Testa che, in maniera assolutamente corretta, si schiera a favore di coloro che hanno alzato (o abbassato, dipende dai punti di vista) il “tono della conversazione”.

Riportiamo integralmente il post – condivisibile o meno, certamente non offensivo nei confronti di nessuno – essendoci accuratamente sincerati della disponibilità di Antonio Testa ad essere citato e ringraziandolo sentitamente per il suo contributo.

Caro Francesco, capisco il suo punto di vista e la condanna alla beceraggine nelle risposte e commenti al suo articolo ed al video condiviso dalla Sindaca di Cascina…

Però capisco anche quelli che lei addita come maleducati ed insensibili… Mi spiego meglio: è ovvio che a un cittadino italiano, che fa fatica a sbarcare il lunario ogni giorno, possano girare le scatole quando sente persone che costano alla collettività oltre 35 euro al giorno che si lamentano per la cattiva ospitalità ricevuta…

Certo che sono trattati peggio delle bestie… Le immagini non possono mentire, ma un’alternativa la avrebbero, una soluzione ci sarebbe: TORNARE A CASA LORO, anche perché, come finalmente ha detto il Presidente francese Macron, questi sono migranti economici, niente a che fare con i rifugiati.

Questa è gente che per migrare spende migliaia di euro, e quando sbarca si fa i selfie con il cellulare, pretende il wi-fi… e tutte le comodità che pensava di trovare al suo arrivo in Europa…

Mi creda Francesco, io di profughi me ne intendo… 

Mia mamma, insieme a mia sorella, scappò dalla Dalmazia per “salvarsi la vita”, non aveva il telefonino e addirittura non aveva nemmeno le scarpe…

Fuggì dalla persecuzione su un vagone-bestiame, e quando arrivò in Italia (la sua patria), fu a lungo emarginata e costretta alla fame per anni solo perchè moglie di un ufficiale dell’esercito italiano.

Detto questo, ritengo incivile il costringere a questo tipo di vita delle persone, ma posso capire anche chi, seppur volgarmente e scorrettamente, esprime la sua INSOFFERENZA e non ne può veramente più…

Cari saluti,

Antonio

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