A Cascina ancora polemiche sulle polemiche sul gender: risponde l’osservatorio per le politiche sulla famiglia

L'Eco del Monte e del Padule 21 Dicembre 2017 0
A Cascina ancora polemiche sulle polemiche sul gender: risponde l’osservatorio per le politiche sulla famiglia

Valerio Lago, consigliere comunale del comune di Cascina e presidente dell’osservatorio per le politiche sulla famiglia, associazione non a scopo di lucro che intende promuovere e sostenere ogni iniziativa per il sostegno alla famiglia naturale, ci ha inviato un comunicato per spiegare come stanno realmente le cose e riportare un po’ di serenità – almeno a ridosso delle festività natalizie – anche in coloro che polemizzano A PRESCINDERE con questa amministrazione.

E’ la prima volta che sentiamo parlare di oscurantismo a proposito di chi vuole diffondere la cultura del consenso informato – scrive Lago – un principio sancito anche dalla circolare ministeriale 4321/2015 per dare attuazione alla circolare ministeriale 1972/2015, dove si che esclude il gender dall’insegnamento scolastico (la circolare cita testualmente “ideologie gender.

Con riferimento alle attività extracurriculari che sono per loro natura facoltative, diffondere tra i genitori la cultura del consenso informato è perfettamente lecito e perfino doveroso. E, diciamolo con franchezza, non potrebbe essere diversamaente perchè la responsabilità educativa compete ai genitori in forza dell’art 30 Costituzione“.

Prosegue poi il consigliere: “Quanto poi a far conoscere ai genitori in cosa consiste l’ideologia gender è funzionale ad escludere che le ideologie gender” approdino nella attività scolastica così come espressamente escluso dalla circolare ministeriale 4321/2015. Ma forse ci chiamano oscurantisti perchè il gender è materia oscura al punto da essere confusa con l’omosessualità e con il rispetto/mancato rispetto per l’omosessualità, ma è fondamentale far passare il messaggio che si tratta di TUTT’ALTRA COSA…

L’articolo potrebbe chiudersi qui, ma l’occasione di divulgare informazioni va comunque colta, per tentare un approccio esplicativo con quei lettori che vogliano andare oltre. Ci piace farlo perchè è proprio questo il nostro scopo: diffondere cultura e consapevolezza“.

Allora, che cos’è allora il GENDER ? Ecco un esempio di gender: si è donna/uomo, maschio/femmina indipendentemente dal sesso che abbiamo o che il sesso può essere cambiato a piacimento, esistono 63 sfumature tra cui è possibile cambiare, come si cambia l’abito.

Il “gender fluid” evoca un soggetto con l’asterisco, nè maschio nè femmina, e nemmeno eterosessuale o omosessuale ma fluido, cioè fluttuante. La stessa terminologia crea confusione perchè genere e gender sono ritenuti sinonimi, anche se non lo sono.

Educare alla parità di genere a quale accezione fa riferimento ? Significa allora educare alla pari dignità tra i sessi, o educare/far conoscere e sperimentare ai ragazzi tutti i possibili genders per giungere ad una parità indifferenziata? La domanda rimane aperta. Ed è all’occhio vigile e sensibile del genitore che sta cogliere la differenza.

Possono i genitori disinteressarsi di queste derive?

Al di là delle restrizioni costituzionali, diciamola tutta, nessuno gradirebbe un insegnante che orienti politicamente gli alunni, o che faccia incursioni nel loro credo o che entri nel merito di scelte eticamente sensibili … con il gender è lo stesso.

Sotto questo profilo diffondere e valorizzare la cultura del consenso informato è garanzia di libertà di pensiero del minore e di pluralismo anche della futura società.

L’Osservatorio per le Politiche della Famiglia si mette a disposizione per questo, verranno infatti organizzati da gennaio, momenti informativi proprio sulle teorie del gender e su come è stato recepito dalla scuola“

VALERIO LAGO, PRESIDENTE DELL’ OSSERVATORIO PER LE POLITICHE SULLA FAMIGLIA

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