Un pensiero per il Natale degli operai della TMM di Pontedera

L'Eco del Monte e del Padule 22 Dicembre 2017 0
Un pensiero per il Natale degli operai della TMM di Pontedera

Dicono Matteo Arcenni e Barbara Badalassi (centro destra Valdera): “Non ne parla più nessuno, ma 85 famiglie sono senza più sostentamento. Chi sono i mandanti di questo regalo oltre alla proprietà TMM ?”

PONTEDERA, 22 dicembre –In questi mesi in molti si sono riempiti la bocca con proclami e promesse sulla vicenda legata all’azienda Tmm di Pontedera ci scrivono i due responsabili del gruppo, Matteo Arcenni e Barbara Badalassi.

Ora, dopo cinque mesi di battaglia da parte degli operai e di promesse sparate a raffica dalle istituzioni, alla vigilia del Natale, abbiamo un’unica certezza: i cancelli rimarrano chiusi e i lavoratori resteranno a casa” rissumono.

Ma come è potuto accadere tutto questo ? Chi ha veramente delle responsabilità ? E chi avrebbe potuto risolvere la situazione ?”

Domande semplici, ma che pretendono risposte immediate e sincere da parte di chi ha responsabilità reali e di chi sa la verità e, dunque, poteva fare di più. Tre nomi su tutti: Roberto Colaninno, Enrico Rossi e Simone Millozzi – attaccano i due.

Sono questi tre soggetti che con la loro immobilità e inazione hanno portato alla chiusura della TMM”

Come dimenticare le parole di Rossi – riprende Arcenni – che alcuni mesi fa si è schierato con la Piaggio, sostenendo che “non ha più latte da dare ed è giusto che vada dove spende meno” ?. Peccato che Rossi si sia dimenticato che la Piaggio deve tutto alla Valdera e all’Italia. Come avrebbe fatto senza l’aiuto delle istituzioni, dei sindacati, di tutti i lavoratori (dirigenti, impiegati e operai) a risollevarsi ?”.

Come si possono dimenticare gli accordi assunti con Comune di Pontedera e Regione negli anni Novanta ? Troppo facile, oggi, dire “vado a produrre all’estero”, per un mero gioco di utili. Sempre maggiori, tra l’altro. Basterebbe rinunciare a una minima parte di questi per creare una ricaduta di circa 20/25 milioni di lavoro sull’indotto”.

Come fa il signor Colannino a non capire che un industriale che non ama il proprio territorio è semplice finanziere e come tale non può avere sostegno delle istruzioni e delle parti sociali ? O forse questo è solo l’inizio del disegno di distruggere l’indotto? Come fa il sindaco di Pontedera Simone Millozzi a dire che non sapeva cosa stava accadendo ? Come può non intervenire in maniera decisa sulla Piaggio per obbligarla a garantire l’efficenza dell’indotto ?”

Poche domande a cui aspettiamo ancora risposte, anche ci preme, pur a distanza di mesi, far emergere la verità: per rispetto dei lavoratori che ormai (sembra appurato) hanno perso il posto di lavoro e di chi ogni giorno lo rischia”.

Perché noi non crediamo che il futuro del nostro territorio e dell’Italia sia il promettere redditi di cittadinanza o contributi di solidarietà, ma garantire a ogni cittadino italiano la possibilità di avere un lavoro. Come hanno fatto e fanno molti industriali italiani da Della Valle a Vichi a molti altri. Perché il lavoro rende ognuno di noi libero e non schiavo di uno Stato o del politicante di turno”.

Matteo Arcenni e Barbara Badalassi – Centro Destra Valdera

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