L’ODISSEA – letture e musiche erranti al teatro Verdi di Vicopisano

L'Eco del Monte e del Padule 4 Aprile 2018 0
L’ODISSEA – letture e musiche erranti al teatro Verdi di Vicopisano

Regia e Interpreti Alberto Ierardi e Giorgio Vierda
Musiche originali dal vivo, composte ed eseguite da Andrea Bambini (Tastiere e Synth )

Pietro Borsò (Percussioni e Elettronica)

 Mauro La Mancusa (Tromba e Basso)
Fonica 
Nicola Corsini

 

Coproduzione La Ribalta Teatro-The Thing
Foto Michele Tomaiuoli

VICOPISANO, 4 aprile – L’associazione the Thing e la compagnia La Ribalta Teatro (Alberto ierardi e Giorgio Vierda)  presentano  sabato 7 aprile, al Teatro di via verdi di Vicopisano L’Odissea, letture e musiche erranti, un progetto in collaborazione con i musicisti Andrea Bambini (Tastiere e Synth ), Pietro Borsò (Percussioni e Elettronica) e Mauro La Mancusa (Tromba e Basso)

L’Odissea è un poema composto per essere detto, o meglio, cantato. La sua struttura metrica ne ha permesso l’apprendimento e la trasmissione nel corso dei secoli, grazie alle figure degli Aedi, o Rapsodi, gli antenati dei cantastorie. Ed è proprio grazie alla musicalità di questo testo antico che gli attori, Giorgio Vierda e Alberto Ierardi hanno deciso di metterne in scena una versione musicata.

L’Odissea è anche che rappresenta l’erranza, il vagabondare, il viaggiare. Continua così la ricerca artistica de La Ribalta Teatro già avviata con lo spettacolo “Quando, Quando?” nel raccontare il tema della migrazione nelle sue sfaccettate declinazioni.

Il racconto del viaggio, della migrazione, dello sradicamento, del rapporto con la terra natia, sono gli elementi che abbiamo sintetizzato con la parola “erranza” che è dunque il punto di intersezione tra l’Odissea e la nostra generazione in mobilità.

A livello globale la nostra è senza dubbio la generazione più migrante di sempre, l’immaginario virtuale ha contaminato il mondo e la generazione liquida ha incominciato la sua danza. La nostra è la generazione dell’Interrail di Ryanair dell’Erasmus e della fuga dei cervelli. 
Ispirati forse unicamente da un senso d’appartenenza e di comunanza, con un carattere in qualche modo patriottico, abbiamo sentito in quel mare, che divide l’Europa dall’Africa, il più sincero sfondo blu della nostra bandiera dell’unione economica e monetaria, e ci è parso più forte il luccicare delle sue mille stelle in confronto alle 24 cucite in giallo nel cerchio dell’unione.

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