Biossido di titanio (E171): A.E.C.I. chiede al ministero della salute di eliminarlo dai prodotti alimentari

L'Eco del Monte e del Padule 23 Settembre 2019 0
Biossido di titanio (E171): A.E.C.I. chiede al ministero della salute di eliminarlo dai prodotti alimentari

CASCINA 23 settembre 2019 – Biossido di Titanio (E171) questo sconosciuto: la Francia ne ha vietato l’utilizzo negli alimenti da gennaio 2020. È davvero nocivo per la salute?

COS’È IL BIOSSIDO DI TITANIO (E171)

È una sostanza di origine minerale e viene ampiamente adoperato in diversi settori, in particolar modo nella cosmesi, sia come colorante, per le sue proprietà sbiancanti e assorbenti (identificato dal Color Index: CI77891), sia come filtro solare (identificato dall’INCI: TITANIUM DIOXIDE), per la sua capacità di assorbire la componente UV della radiazione solare.

Il suo utilizzo è particolarmente diffuso anche nel settore alimentare. Nella codifica europea degli additivi alimentari, viene identificato con il nome di E171. L’E171 è un composto chimico che si presenta come una polvere cristallina incolore, tendente al bianco.

È NOCIVO PER LA SALUTE?

Diversi studi scientifici sostengono l’ipotesi che l’assunzione ed esposizione al biossido di titanio (E171) sia nociva alla salute, addirittura sempre più frequentemente si evidenzia il collegamento con lo sviluppo di forme tumorali all’intestino.

Dinanzi al dubbio sulla sicurezza per la salute, la Francia nello scorso aprile ha deciso che dal prossimo gennaio 2020 il biossido di titanio (E171) non dovrà più essere utilizzato negli alimenti.

Una scelta suggerita dopo la pubblicazione del parere dell’Agenzia nazionale per la sicurezza dell’alimentazione, dell’ambiente e del lavoro (ANSES), che, nell’incertezza riguardo a potenziali effetti negativi dell’additivo, ne raccomanda una limitazione.

Dove nasce il problema? Ebbene, una parte di questo additivo è presente, anche nei prodotti alimentari, sotto forma di nanoparticelle (con dimensione compresa tra 1 e 100 nanometri). A causa delle loro dimensioni estremamente ridotte, potrebbero comportare rischi per la salute. Tra l’altro, accade spesso che la presenza di queste nanoparticelle non sia neppure indicata in etichetta.

Secondo il Regolamento (CE) n. 1333/2008 dell’UE sugli additivi alimentari, un additivo alimentare può essere autorizzato solo se il suo utilizzo è sicuro, tecnologicamente giustificato e se non induce in errore ma, al contrario, reca benefici al consumatore.

L’E171 non soddisfa nessuno dei requisiti richiesti:

  • Sicurezza: l’ Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), l’Agenzia francese per la sicurezza alimentare (ANSES) e l’Ufficio olandese per la valutazione e la ricerca dei rischi (BuRO) hanno evidenziato lacune e incertezze nei dati che non consentono una valutazione completa del rischio per la sicurezza sul biossido di titanio. Nel frattempo, gli studi sui potenziali effetti nocivi per la salute, provocati dall’additivo, continuano. Ad esempio, un recente studio dell’Università di Sydney ha scoperto che potrebbe influire negativamente sulla salute dell’intestino.

  • Esigenza tecnologica: non vi è alcuna necessità tecnologica convincente che giustifichi l’utilizzo dell’E171 nei prodotti alimentari.Molti produttori e rivenditori di prodotti alimentari che operano sul mercato francese hanno già rimosso l’E171 dai loro prodotti o stanno per eliminarlo gradualmente. Oltre 150 prodotti alimentari contenenti E171 sono stati riformulati per diventare, in un breve lasso di tempo, prodotti “senza E171”.

  • Benefici e vantaggi per il consumatore: l’E171 viene utilizzato solo a fini estetici. Non ha alcun valore nutrizionale, né svolge alcuna funzione tecnologica benefica negli alimenti (ad esempio, prolungare la durata di conservazione).

L’Autorità Europea Per La Sicurezza Alimentare (EFSA) e l’ANSES concordano sul fatto che ad oggi i dati raccolti riguardo la potenziale cancerogenicità dell’E171 presentano ancora numerose lacune, non consentendo, perciò, una valutazione completa del rischio per la sicurezza sul Biossido di Titanio.

Sono, tuttavia, in corso di svolgimento numerosi studi sui potenziali effetti nocivi per la salute, provocati dall’additivo. Inoltre, le stesse Aziende stanno conducendo ulteriori studi tossicologici, i cui risultati sono attesi nel 2020.

I PROSSIMI PASSI DELL’EUROPA

Il prossimo 16 settembre si riunirà il Gruppo di Lavoro in Commissione Europea per fare il punto sull’eventuale tossicità e pericolosità del Biossido di Titanio (E171) e discutere del divieto imposto dalla Francia.

Il 18 novembre 2019 saranno sottoposte le riflessioni al Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi – Sezione Sicurezza tossicologica della catena alimentare. Dopo di che, la Commissione potrebbe presentare una proposta agli Stati Membri su come affrontare il divieto francese sul Biossido di Titanio attraverso una votazione con tre opzioni: abrogazione, modifica o estensione dell’UE della misura francese.

LA POSIZIONE DI A.E.C.I.

Riteniamo che, nell’incertezza, è buona norma uniformarsi al principio di precauzione.

Per questo motivo A.E.C.I. – in un’azione congiunta con i colleghi membri del BEUC – European Consumer Organisation) – ha formalizzato la richiesta al Ministero della Salute, al CNSA – Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare, all’Autorità Garante Per La Concorrenza E Il Mercato di:

– sospendere anche in Italia l’utilizzo della E171 nei prodotti alimentari;

– sostenere la misura francese sul divieto operativo da gennaio 2020.

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