Nuovo regolamento del Consiglio Comunale di Calcinaia – Come chiudere la bocca a chi rappresenta il 57% dei cittadini

L'Eco del Monte e del Padule 27 Novembre 2019 0
Nuovo regolamento del Consiglio Comunale di Calcinaia – Come chiudere la bocca a chi rappresenta il 57% dei cittadini

CALCINAIA, 27 novembre 2019 – Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale è stata discussa la modifica al regolamento consiliare.

Un atto importante che riguarda la democrazia interna del consiglio stesso, che non dovrebbe essere prerogativa della sola maggioranza. Infatti, le modifiche proposte dalla maggioranza al Consiglio, nella riunione della commissione consiliare avvenuta il giorno prima della seduta, non hanno dato la possibilità di confrontarci in maniera esaustiva per arrivare a un testo condiviso.

Durante il Consiglio il gruppo “Con Calcinaia e Fornacette” ha proposto di rinviare l’argomento e di nominare una commissione che avesse il compito di portare alla prossima seduta un testo unitario. Dopo una lunga sospensione del Consiglio comunale voluta dalla maggioranza, la nostra richiesta è stata respinta perché dichiarata inutile dallo stesso Sindaco.

Il primo cittadino ha confermato la volontà della maggioranza di apportare questi cambiamenti per snellire il lavoro degli uffici comunali, come se le nostre interrogazioni andassero a scalfire il lavoro prezioso dei dipendenti del comune. Le interrogazioni che presentiamo, infatti, richiedono risposte politiche e riguardano esclusivamente l’organo politico del comune. Se la maggioranza, per rispondere ai nostri quesiti, ha bisogno di appoggiarsi costantemente al lavoro degli uffici comunali, significa che non è in grado di svolgere il proprio ruolo politico e istituzionale.

“Una decisione frettolosa – riporta il consigliere Valter Picchi – che cela le vere ragioni di questo cambiamento, ovvero limitare il lavoro delle minoranze, che rappresentano il 57% della popolazione di Calcinaia e Fornacette. Il fatto che siano stati dilatati i tempi di risposta delle interrogazioni (da 20 a 30 giorni) e che le stesse che richiedono risposta scritta non vengano più trattate in consiglio comunale, ci sembra una limitazione al percorso democratico con il quale le minoranze rappresentano le istanze dei cittadini. Noi continueremo il nostro lavoro, essendo i portavoce della gente e rappresenteremo le loro istanze all’interno delle sedi istituzionali.”

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