ANCORA UNA RACCOLTA DI FIRME A PARDOSSI CONTRO L’AUTODROMO “GIOVANNINO AGNELLI”.

L'Eco del Monte e del Padule 9 Novembre 2013 0
ANCORA UNA RACCOLTA DI FIRME A PARDOSSI CONTRO L’AUTODROMO “GIOVANNINO AGNELLI”.

Ancora una mobilitazione di firme dei cittadini di Pardossi contro l’autodromo “Giovannino Agnelli”.

L’amministrazione cascinese è intenzionata ad alzare il livello del rumore. Curioso è il fatto che ciò appare concesso senza alcuna contropartita per gli abitanti della zona

La petizione è indirizzata ad Alessio Antonelli, Primo Cittadino di Cascina, “responsabilizzato”, grazie ad un’abile manovra “politically correct”, compiuta dal suo omologo pontederese Simone Millozzi.

Già, perché spetterà proprio a Cascina dare il via al progetto dell’autodromo così come lo conosciamo, con il voto in Giunta di martedì 12 novembre.

Tra i residenti di Pardossi (la frazione che più di ogni altra sarà interessata alla prevedibile “movimentazione” provocata dall’autodromo) c’è chi sostiene che l’eventuale veto della città del mobile scombinerebbe i piani degli investitori dai quali tanto si aspetta l’amministrazione pontederese (ma a Cascina..?) altri pensano che la Provincia di Pisa interverrebbe d’ufficio qualora il Comune di Cascina si prendesse la responsabilità di tutelare la salute dei propri cittadini residenti a Latignano (il centro abitato, dopo Pardossi, immediatamente più vicino all’autodromo); tutti i firmatari della petizione chiedono ad Antonelli un incontro.

«Parlando all’assemblea pubblica di Latignano il Sindaco di Cascina definì caparbio il comportamento dell’amministrazione pontederese. Lo stesso Antonelli promise tra l’altro di essere pronto per un incontro pubblico magari proprio a Pardossi. L’incontro fino ad oggi non si è ancora tenuto, sebbene siano passati diciassette mesi dalla data di codesta affermazione ed il Sindaco sia stato più volte sollecitato» dicono da Pardossi. Come se non bastasse l’inquinamento acustico, c’è anche la questione della viabilità. «Dopo la bocciatura popolare della viabilità prevista dai sostenitori del progetto, non è stata proposta nessuna alternativa, sebbene il Sindaco abbia sostenuto in assemblea di non essere disposto a “farsi fregare” come nel caso della discarica».

Infine, riguardo alla questione dell’innalzamento delle soglie del rumore, «ci viene detto che, se anche Cascina non facesse la variante, ciò verrebbe fatto d’ufficio dalla Provincia. Come dire: non vorrei, ma poi la Provincia concede quanto voluto da Pontedera, quindi io dico di sì. È così scontato che la Provincia dica di sì ignorando i diritti degli abitanti della zona? Perché mai la Provincia, nel dire di sì, non dovrebbe prevedere gli eventuali accorgimenti che chiederebbe l’amministrazione cascinese?». Intanto,i promotori del sì si sono riuniti, giovedì sera dopo cena, per fare il punto della situazione. La location è stata il ristorante sul lago della tenuta Isabella, di proprietà della famiglia Giannetta e di Antonio, l’imprenditore che più di tutti ha legato il proprio nome all’investimento. Nata come una riunione pubblica, aperta a tutti – così si legge infatti sui post di Facebook che pubblicizzavano l’evento sulla bacheca del gruppo “Autodromo di Pontedera” – l’incontro si è svolto invece a porte chiuse. «Quello che dovevamo dire lo abbiamo detto», ha spiegato Antonio Giannetta. «Stasera vuole essere l’occasione per riunirci intorno al tavolo e studiare bene la situazione, per decidere i prossimi passi in vista della votazione di martedì». Sul banco, il faldone con le circa 1600 firme raccolte in Valdera e dintorni (non a Pardossi però; ne’ a Latignano o in zone a meno di 5 chilometri dal luogo preposto ad ospitare l’autodromo…) dal comitato del sì. «Prima di esporci preferiamo vedere che succede».

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