Una questione che sta facendo molto discutere negli ultimi giorni è quella della presenza di sostanza chimiche dannosissime e soprattutto cancerogene in numerosi capi di abbigliamento che potremmo indossare tutti i giorni a nostra insaputa. Tra i grandi marchi messi sotto accusa troviamo i famosi Zara, Levi’s, Calvin Klein e Li Ning.
Questa vera e propria denuncia è stata fatta da Greenpeace, dopo aver condotto un’indagine sugli indumenti di ben 20 marchi diversi, in vendita in ben 29 Paesi di tutto il mondo. Oltre al rischio di provocare cancro, tali sostanza provocherebbero addirittura dei gravi disturbi ormonali. Pare infatti che nei due terzi del totale dei tessuti analizzati siano stati rilevati nonilfenoli etossilati.
Come se non bastasse, sarebbero presenti anche ftalati o diversi coloranti con ammine cancerogene. Un vero e proprio scandalo. Secondo quanto dichiarato da Li Yifang, è gravissimo che tali sostanze siano utilizzate da un marchio come Zara, che produce ogni anno ben 850 milioni di capi d’abbigliamento.
I livelli più a rischio di NPE rinvenuti sugli articoli analizzati sarebbero quelli riscontrati sui marchi: Zara, Levis, Mango, Jack & Jones, C&A, M&S e Metersbonwe. La richiesta di Martin Hojsik, coordinatore di questa campagna di Greenpeace, denominata Detox, è ovvia: fare qualcosa per eliminare tale sostanze dalle filiere di produzione.
