IKEA DI PISA: TUTTI SPERANO NEL POSTO FISSO, MA SOLO LO 0,5% SARA’ ASSUNTO

L'Eco del Monte e del Padule 11 Novembre 2012 0
IKEA DI PISA: TUTTI SPERANO NEL POSTO FISSO, MA SOLO LO 0,5% SARA’ ASSUNTO

Sembra proprio calzare a pennello la metafora del “sasso lanciato nello stagno” per la prossima  apertura del colosso svedese in quel di Pisa. Attese oltre 50.000 domande di assunzione (a fronte di un massimo di 300 persone che saranno effettivamente assunte). Poche le speranze di rientrare nel numero dei più meritevoli.

INIZIO DEI LAVORI (LOC.NAVICELLI)

L’Ikea-mania che sta per scatenarsi, quindi, non si ferma a coloro che si precipiteranno a fare acquisti nel megastore che aprirà i battenti a fine 2013 in zona Navicelli, ma anche per andare ad occupare uno dei nuovi posti di lavoro (duecento dei quali con la formula full-time) che la più grande e potente azienda del mobile ha promesso come ricaduta sul territorio.

Il Sindaco di Pisa Filippeschi posa la “prima pietra” (OTT.2012)

Le domande di assunzione saranno circa cinquantamila: questo dicono le proiezioni effettuate da Ikea nelle ultime settimane. Significa che poco più di un candidato su 200 alla fine verrà premiato. Una percentuale risicatissima: chiamatela, se volete, fame di lavoro. Che inizierà ad essere soddisfatta, seppure molto parzialmente, quando intorno a marzo 2013 (ma questa indicazione non è ancora ufficiale) verrà dato il via libera all’invio dei curricula ed entrerà in azione la società incaricata da Ikea di effettuare una parziale scrematura delle domande. Chi supererà i primi due o tre step della selezione – basati su capacità, esperienze e referenze personali – passerà poi alla fondamentale fase dei colloqui. Che sarà riservata a un numero di candidati relativamente ristretto: fra i mille e i duemila. Sarà da questa cerchia che salteranno fuori, infine, i fantastici trecento. da distribuire fra 12 diversi settori lavorativi: dal settore comunicazione alla relazione con il pubblico, dal design e dallo sviluppo dei prodotti all’assistenza finanziaria, dalle risorse umanie alla logistica all’information technology.

Tutto piuttosto lineare, dunque, ma resta la necessità – per chi è interessato – di capire quali siano i veri requisiti del perfetto candidato-Ikea. Dei tanti, uno risulta decisivo, tanto da rappresentare una condizione imprescindibile per l’eventuale assunzione: la  CONOSCENZA DELLA LINGUA INGLESE. Anche per lavorare alle casse ? Sì, anche per i ruoli più semplici. Un obbligo che trova la sua motivazione nella filosofia di fondo che pervade l’universo Ikea, che in questo senso è molto «american style»: anche l’ultimo magazziniere, se lo vuole e ha le capacità giuste, può aspirare a diventare un dirigente della multinazionale.

«Quale altra azienda ti affiderebbe un budget da 30 milioni di euro a soli 22 anni?», è infatti la domanda che risalta nel decalogo del buon dipendente pubblicato sul sito internet Ikea e che riassume in modo piuttosto efficace quello che i selezionatori vorranno prossimamente sentirsi dire dai candidati. Che dovranno dimostrarsi «persone pratiche e concrete», che hanno «visione strategica», pronte a cogliere «tante opportunità di carriera». Per entrare in sintonia con l’universo Ikea, da non sottovalutare il test attitudinale che potete trovare sempre sul sito della multinazionale. Vi aiuterà a capire un po’ di cose.

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