LA CRONACA E LE ANALISI DEL CROLLO INTERNO. SEXTUM BIENTINA CERTALDO = 2 – 7

L'Eco del Monte e del Padule 2 Dicembre 2012 1
LA CRONACA E LE ANALISI DEL CROLLO INTERNO. SEXTUM BIENTINA CERTALDO = 2 – 7

Una Sextum Bientina inguardabile cade in casa senza attenuanti contro il Certaldo, equesta domenica nessuno del club nerazzurro accampa giustificazioni attribuibili alle decisioni del direttore di dara. Una piccola rivoluzione nella formazione vede il capitano Susini catapultato in posizione più avanzata (sua la fascia destra ed il numero 7 sulle spalle), ma il cambio non giova agli equilibri dei ragazzi di Stefano Vuono, che fin dall’inizio soffrono in difesa e non pungono in attacco. Altro cambio anche tra i pali: il giovane D’Addio prende il posto di Montagnani, e a conti fatti anche questa non sembra una decisione azzeccata. Troppe le indecisioni sommatesi nel corso dell’incontro, troppo poca l’esperienza accumulata sulle spalle del ragazzo per poter sopportare la pressione legata all’estrema difesa della porta di una squadra che in questa stagione dovrà spesso subire le iniziative degli avversari di turno. Certo, sui primi tre gol D’Addio ci è parso completamente incolpevole, ma già la punizione dell’ 1 – 4 (che ha praticamente chiuso l’incontro con 45′ di anticipo) lo ha visto mal posizionato per poter opporre una resistenza degna di questo nome alla sassata della punta viola Violetta. La cronaca si riduce giocoforza alla descrizione dei gol tanta è stata la disparità tra le forze in campo; intendiamoci, il Certaldo, pur avendo “passeggiato” al Comunale di Bientina, non ha destato un’impressione di schiacciasassi. Si è limitato a svolgere il compitino con diligenza, buona organizzazione di gioco ed una reattività nei contrasti e negli anticipi talmente superiore che fa un po’ dubitare della maturità degli uomini di casa per poter affrontare con speranza di salvezza un torneo impegnativo come quello di Promozione. Passa all’11’ il Certaldo con un’azione nata da un rinvio del portiere; palla spizzata dal centravanti Latini e per l’esterno destro Hosaj si apre un’autostrada che lo porta ad insaccare con un rasoterra di precisione chirurgica (quella era la fascia dove fino a domenica scorsa stazionava Susini…). Il Bientina pareggia al 25′ con una palla spiovente dalla destra (punizione dalla tre quarti): una torre di Niccolini mette fuori gioco il portiere ospite Nigi e Cosi è pronto a girare di testa nella porta sguarnita. Ma passano 5 minuti e il Certaldo si riporta in vantaggio: parte regolarmente Violetta sul filo dell’offside (perchè protestare inutilmente..?) ed offre a Latini una palla solo da spingere in fondo al sacco (30′). Passano 3 minuti e l’uno/due è servito; stavolta è un’indecisione di Raffalli (che aveva fermato l’ennesimo contropiede viola dalle premesse venefiche) ad essere decisiva. Nel tentativo di aggirare l’uomo che aveva appena anticipato, il numero 2 della Sextum scivola a terra e permette al contrattacco dei viola di svilupparsi (lentissimo il ripiegamento del centrocampo e della retroguardia), fino a quando la palla non arriva al numero 10 ospite Tirinnanzi che ha tutto il tempo di prendere la mira e battere con un pallonetto millimetrico l’incolpevole D’Addio; che ci metteva del suo al 40,’ quando si faceva sorprendere dal sassata rasoterra di Violetta su punizione (tiro potente ma abbastanza centrale). Il secondo tempo si apre con un sussulto bientinese ed il neoentrato Angerame segna il punto del 2 – 4 (49′) intervenendo di testa su un cross dal fondo di Cosi, ma il match si spegneva nel giro di soli 19 minuti, il tempo che occorre a Tirinnanzi di concludere al volo indisturbato un invito di Violetta (56′), ad Hosaj di bissare il gol d’apertura (57′) ed allo stesso Tirinnanzi di firmare la sua tripletta personale (66′). Brutta giornata per la Sextum, un 2 – 7 difficile da digerire per le modalità attraverso le quali è scaturito: poca la voglia di battersi, tanta la confusione tattica ed assolutamente assente anche una sola parvenza di schema. La difesa continua a fare acqua,l’attacco vive di improvvisazioni o sulle incertezze (perchè anche loro le hanno, non siamo mica in Champions league…) delle difese avversarie, anche i pochi spettatori che oggi hanno preferito venire al Comunale di Bientina invece di godersi questa bella prima domenica di dicembre sono rimasti oltremodo delusi e sconfortati. Un po’ troppo poco per sperare di lottare per la salvezza… Se il Presidente Stefano Susini cercava una svolta, possiamo ben dire che non l’ha ancora trovata. 

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