STACCIOLI E FDI: “LA REGIONE NON HA ACCESSO ALL’AREA DI STOCCAGGIO RIFIUTI DEL MINISTERO DELLA DIFESA”
A chiederli sono i consiglieri regionali Marina Staccioli (Gruppo misto), Giovanni Donzelli e Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia), in seguito alla risposta ad una interrogazione che chiedeva conto dello smaltimento delle acque inquinate dall’ex reattore nucleare.
Si parla della struttura di San Piero a Grado del Centro Interforze di Studi e Applicazioni Militari, dove un Reattore, utilizzato in maniera sperimentale per lo studio dell’energia nucleare a fini nautici, ha vissuto intensamente la sua attività per ben 17 anni prima del suo spegnimento nel 1980.
“Secondo i dati forniti da Arpat (Agenzia Regionale Per la Protezione Ambientale della Toscana) la procedura rispetta tutti i canoni di sicurezza e lo smaltimento delle acque delle vasche di raffreddamento – dichiarano i consiglieri – Operazione che richiederà 8 mesi in tutto, e non avrà un impatto significativo sull’ambiente”.
“Quel che ci preoccupa, però – sottolineano Donzelli, Marcheschi e Staccioli – è che le analisi saranno effettuate ogni tre mesi, quando sarebbe più opportuno fare un monitoraggio costante”.
“Non solo: il Cisam, in quanto sito militare – aggiungono – non è ovviamente sottoposto alle attività ispettive della Regione. Tuttavia è noto che fino a pochi anni fa i bidoni contenenti rifiuti radioattivi erano conservati all’aperto, situazione che è stata sanata solo nel 2007”.
“E risale a sei anni fa l’ultima ispezione di Arpat all’interno del sito. La Regione si attivi – concludono Donzelli, Marcheschi e Staccioli – affinché siano assicurati periodici controlli sul materiale tossico. Si tratta sempre di un pezzo di Toscana, nonostante risponda direttamente al Ministero della Difesa”.
Fonte: Ufficio Stampa cons.reg.